La Recensione Di
Marvel's Guardians of the Galaxy

Marvel's Guardians of the Galaxy: Square Enix è davvero riuscita a recuperare dopo l'insuccesso di Marvel's Avengers?

Data di Uscita
  • 26 ottobre 2021
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Generi

Pro


Il comparto sonoro è lodevolissimo

Contro


Il gameplay è molto statico Il combat system è particolarmente monotono
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L'assedio Marvel continua senza sosta: questa volta è il turno di Marvel's Guardians of the Galaxy, capitolo dedicato esclusivamente agli scanzonati Guardiani della Galassia. Dall'annuncio alla sua uscita sono trascorsi appena quattro mesi: quindi decisamente un titolo sviluppato nell'ombra, ma per quale ragione? Non dev'essere stato facile mantenere un tale segreto dal momento che la stessa casa produttrice Square Enix ha dato i natali al tanto vituperato Marvel's Avengers, specialmente mentre Insomniac si gode gran parte delle ovazioni della saga di Marvel's Spider-Man e annuncia Wolverine. Probabilmente doveva essere forte il desiderio di urlare a gran voce la preparazione di un potenziale successo, che di fatto è stato relativamente raggiunto. Si potrebbe dire che il titolo ha contribuito a lenire, almeno parzialmente, le impressioni negative lasciate dal videogame sugli Avengers. A miei occhi, Marvel's Guardians of the Galaxy è proprio l'uscita giusta, quella necessaria a far riaffiorare un po' di speranza nella Marvel fanbase

A prescindere dalle dinamiche di marketing, il prodotto è ben riuscito ed è godibilissimo anche senza un grosso bagaglio di hype. La sensazione che ho avuto fin da subito - e di cui ho avuto presto conferma con il progredire della trama - è quella di giocare uno “spaccato di vita quotidiana” atto a introdurre i protagonisti, personaggi ad altissimo potenziale. Per chi non li conoscesse: parliamo di un gruppo di banditi galattici squattrinati, ma capaci anche di cose buone. Il team comprende Groot (l'albero vivente), Rocket (il cyborg-procione), Gamora (la donna più letale di tutta la galassia, figlia adottiva di Thanos), Drax (il distruttore) e Starlord

I Guardiani della Galassia non si fermano davanti a nulla.

Starlord

Quest'ultimo merita un capitolo a parte di questa recensione dal momento che si tratta dell'unico personaggio giocabile nell'intero gioco, cosa che inizialmente mi ha fatto terribilmente storcere il naso. Starlord è il nome d'arte dell'umano Peter Quill, sottratto al pianeta Terra intorno agli anni ‘80 per poi essere trasportato nelle scorribande galattiche di Yondu, un alieno umanoide dalla pelle blu che ha addestrato il ragazzo nelle arti del furto e della fuga. Nella trama principale del gioco vivremo nei suoi panni da “Guardiano adulto”, alle prese con l'ennesima situazione incresciosa che metterà a dura prova la fragile pace dell'Universo. D'altro canto, alcuni capitoli sono inframezzati da sessioni di gioco in cui Peter è un ragazzino in preda a interrogativi adolescenziali, si trova nella sua casa in campagna e chiacchiera affettuosamente con sua madre. In entrambi i contesti, il titolo offre la possibilità di esplorare e interagire in diverse modalità con lo scenario e gli oggetti di scena dando modo di apprendere ulteriori informazioni chiave. 

I Guardiani

Andiamo al sodo: i protagonisti sono dei chiacchieroni. Hanno sempre qualcosa da dire e sanno intrattenere parecchio il giocatore, le battute di ciascun personaggio rappresentano al meglio il carattere e i tratti distintivi dello stesso. Molte frasi sono altrettanto contestualizzate, il ché dona all'atmosfera un tocco coinvolgente. Ne sparano anche durante i combattimenti, contribuendo così a scaricare un po' la tensione, ma arrivando purtroppo poi al punto in cui alcune battute si ripetono troppo di frequente. Specialmente nella seconda parte del gioco, fase in cui alcune fight durano di più e (inevitabilmente) si percepisce il riuso di frasi già ascoltate in precedenza. Inoltre, il titolo è privo di missioni secondarie, ulteriore dimostrazione del desiderio - da parte del team di sviluppo - di voler regalare un'esperienza audiovisiva non troppo sofisticata, concentrandosi piuttosto sul concepimento di un forte taglio narrativo.

Il gameplay

La difficoltà standard, per i miei gusti, è una passeggiata di salute. Consiglierei vivamente di valutare livelli di difficoltà superiori se credete di saperci fare con quel joystick. Il gameplay di Marvel's Guardians of the Galaxy consiste nell'esplorare larghi corridoi fino a raggiungere checkpoint o arene di combattimento; all'interno di quest'ultime vi ritroverete ad affrontare orde di nemici in compagnia dei Guardiani. Nel combattimento è possibile attaccare direttamente con Starlord oppure eseguire il seguente flusso di azione: selezionare un guardiano, indicare la mossa che si desidera attuare e il bersaglio dell'attacco. Può sembrare complicato ma richiede la pressione di pochi semplici tasti ed è una meccanica facile da "interiorizzare". Ad ogni modo, queste due modalità di attacco vanno reiterate svariate volte fino a terminare il numero di nemici in area: ad alcuni potrebbe risultare ripetitivo ma la varietà è data dal moveset dei singoli personaggi. Già, come in ogni GDR che si rispetti, anche qui i protagonisti hanno un insieme - ridotto - di abilità inizialmente inattive e che potranno essere acquisite gradualmente, salendo di livello. 
Nel combattimento, oltre a sfoggiare le vostre abilità, potrete riempire la barra adunata e dare il via ad una sequenza tanto cringe quanto divertente: Peter Quill chiamerà a raccolta i Guardiani i quali terranno un breve discorso. Una volta terminato otterrete dei bonus alle stats dei combattenti, ma sarete voi a decidere quale frase possa chiudere al meglio il discorso ascoltato in precedenza e, in caso di risposta appropriata, aumenterete il numero di bonus acquisiti mediante adunata.

Il fuorilegge Starlord.

La colonna sonora

In realtà la conseguenza più vantaggiosa in assoluto che l'adunata possa fornirvi è la seguente: partirà un pezzo anni ‘80 di grandissimo spessore! Non sono pochi i combattimenti in cui ho avuto il piacere di sterminare alieni sulle note di canzoni senza tempo. Indimenticabile quella volta in cui ho combattuto con The Final Countdown del gruppo The Europe, situazione che nella mia testa si discosta molto dalla classica idea di solennità in una boss fight, ma non per questo è meno epica! Parliamone, dunque: la soundtrack è il vero fiore all’occhiello di questo videogame e lo scrivo con piena cognizione di causa. Take on Me, Call Me, Never Gonna Give You Up, Wake Me Up Before You Go-Go, Don't Worry Be Happy, Tainted Love e svariati altri pezzi che hanno fatto la storia della musica di quegli anni vengono riproposti in forma originale e in contesti veramente adatti. Altro aspetto interessante, che decisamente non mi aspettavo da Marvel's Guardians of the Galaxy, è la presenza di cruciali scelte da effettuare le cui conseguenze innescano differenti sviluppi di trama. Ovviamente, tali sviluppi confluiscono verso specifici nodi di storia, ma lasciano un certo spazio di manovra alla personalizzazione; nonché la soddisfazione di aver preso una decisione che si è rivelata particolarmente vantaggiosa nei capitoli successivi.

In conclusione

Per alcuni versi, questo titolo sembra essere la risposta di Square Enix allo Spider-Man di Insomniac, di fatti mi ha ricordato parecchio una soluzione ben amalgamata tra quest'ultimo e Tomb Raider. Ciononostante ha un'anima propria e decisamente ben curata. Il prodotto è più che discreto, valido e divertente, fedele ai personaggi già noti e capace di dare quell'esperienza allegra e spensierata che ci si aspetterebbe da un videogioco sui Guardiani della Galassia. Il mio voto è un meritatissimo 8 perché apprezzo il setting e riconosco il valore tecnico dell'opera che ritengo ponga ottime basi per una saga solida e entusiasmante.


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