Qualcosa è andato storto. Crystal Dynamics non riceve la mia piena approvazione questa volta. Gli aspetti spiacevoli di Marvel’s Avengers sono molteplici seppure l’idea di fondo sembri ben concretizzata… La casa sviluppatrice, i cui punti forti sono la narrazione e la componente action, si è adoperata per conto di Square Enix alla creazione di un titolo che voleva essere oltremodo imponente e mastodontico. Tuttavia dopo circa quattro anni di sviluppo i risultati ottenuti apparentemente non combaciano con quelli attesi dalla maggioranza dei fan. La prima grave pecca (che ha probabilmente contribuito all’abbassamento del prezzo di lancio del gioco) è l’esclusività temporale di Spider-Man, personaggio amato da sempre e purtroppo relegato soltanto alle console Sony. Ne seguiranno altre di pecche nei prossimi paragrafi, ma saranno mescolate ad alcuni lodevoli aspetti.
Avanzate idee meccaniche
Gestione della progressione di trama: pessima. In alcuni contesti mi è sembrata troppo lenta, in altri troppo veloce, in altri ancora relativamente piatta. Le evoluzioni dei personaggi e dei rapporti interpersonali hanno un andamento altalenante, il che rende complicata la percezione delle vicissitudini degli eroi e degli obiettivi che si andranno a perseguire. Anche M.O.D.O.K. (il villain di turno, “la grande mente” a capo dell’A.I.M., organizzazione che vuole assoggettare l’umanità ai robot) subisce varie trasformazioni pressoché immediate e i suoi interessi sfociano presto in “a morte gli Avengers e chi ha i superpoteri” senza un vero e proprio fondamento. Per intenderci: se l’ingrediente principale sono gli Avengers, mi aspetto una storia entusiasmante e strappalacrime coadiuvata da un avversario temibile dall’elevato spessore quale, ad esempio, Thanos nei film del Marvel Cinematic Universe. Il risultato è quindi una brutale accozzaglia di cutscene in cui i personaggi si apprestano a compiere operazioni “salva pianeta” pronunciando qualche frasetta iconica per dare un tocco “Marvel“.
Durante la campagna principale (dalla durata di circa sedici ore) avrete modo di svolgere delle missioni secondarie relative ai singoli Avenger: circa tre missioni per personaggio che disegnano una piccola storyline associata alla battaglia contro l’A.I.M. Presumibilmente, anche l’integrazione dei prossimi quattro eroi del titolo dovrebbe seguire questo piano d’azione e ciò mi dà speranza.
“Avengers, assemble!”
Il gameplay è di ottima fattura: eccellente e soddisfacente, riesce a mantenerti nel flow dando l’impressione costante di star trucidando orde di avversari. A parer mio, ciò si concretizza soprattutto con personaggi quali Capitan America, Hulk e Thor. Le abilità da sbloccare nell’apposito diagramma ad albero incidono particolarmente poiché offrono differenti manovre d’attacco e difesa ampliando le combinazioni di tasti attuabili in battaglia. D’altronde, l’impronta del titolo è prettamente multiplayer, ragion per cui il sistema di combattimento è stato curato nel maniacale dettaglio e ai miei occhi è ineccepibile. Devo ammettere che, una volta entrati in partita con altri utenti, il vostro spirito avventuriero vi porterà verso i vari obiettivi a disposizione in cerca di collezionabili e armature all’avanguardia. Fremerete dalla voglia di correre o volare verso la meta per spaccare un po’ di ferraglia dell’A.I.M., salvare inumani e assaltare bunker e container. In altri casi, più in generale, si tratta di completare sessioni di sopravvivenza tra frotte di nemici, oggetti da distruggere e sequenze di sblocco di sicurezza da inserire. Tutto questo è divertente e appagante, qualunque missione voi compiate sarete sempre soddisfatti da qualche uccisione letale, del nemico sconfitto a distanza nella lotta frenetica o di un colpo ben assestato che sbalza all’aria tutti i nemici.
Si, ma…
Sul fronte matchmaking ho notato qualche difficoltà nell’individuazione di altri giocatori, spesso ho affrontato missioni in solitaria pur di non attendere il completamento del gruppo (composto da quattro giocatori, eventualmente NPC). Al momento la situazione sembra essere migliorata e riesco a partecipare a missioni anche in team completo grazie all’ultimo aggiornamento. Inoltre, mentre navigavo tra i menù spesso riflettevo sulla noiosa organizzazione dell’inventario: non mi è parsa granché. Il flusso degli oggetti acquisiti, dall’inventario, al deposito, allo smantellamento, risulta piuttosto macchinoso e ritengo che incentivi poco il cambio equipaggiamento.
Collezionabili e power-up sono la stessa cosa
Di collezionabile vero e proprio ci sono esclusivamente i fumetti. Non poca cosa dal momento che ogni fumetto conferisce dei potenziamenti in percentuale che vengono applicati all’intero gruppo. Possedere dei doppioni del fumetto implica l’incremento di tale percentuale: unire l’utile al dilettevole. Troverete la maggior parte dei volumi durante la campagna principale, qualcun’altro durante le sfide HARM (ambiente di simulazione virtuale di combattimento gestito da Jarvis) e altri ancora all’interno dei tesori sbloccabili tramite le missioni principali e secondarie. Di altri oggetti di gioco ottenibili ve ne sono svariati e di diverso tipo: skin ispirate ad altre opere Marvel, emote, targhe da esibire nel matchmaking, mosse letali e molto altro ancora.
“Il bene non è una cosa che si è, è una cosa che si fa!”
Cita la ricorrente frase di Mrs Marvel nel gioco. Nel complesso non posso dire di aver giocato un brutto titolo, quindi qualcosa di veramente buono è stato fatto. Sono solo alquanto amareggiato perché non lo reputo all’altezza del marchio Avengers e lo trovo tecnicamente inferiore a Tomb Raider, altro videogame nato dalla cooperazione tra Crystal Dynamics e Square Enix. Per quest’ultima mia osservazione ho l’ipotesi che abbiano dovuto concentrare i loro sforzi anche nello sviluppo del multigiocatore rispetto alla sola trama, ma per la prima? Avrei atteso volentieri anche un anno in più pur di avere ciò che un colosso Marvel meritava, però il prodotto non è del tutto insipido, ragion per cui lo valuto con un abbondante 7.5.