La Recensione Di
Vampire Survivors

Un gioco che ha sorpreso tutti, un gioco dalle vendite stratosferiche che ha dato lustro al panorama indie italiano

Data di Uscita
  • 17 dicembre 2021
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Immediato Dannatamente divertente Estremamente assuefacente

Contro


Grafica raffazzonata Estremamente assuefacente (di nuovo)
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Sono diverse settimane che rifletto su come affrontare la recensione di un gioco così strano, così bizzarro eppure dannatamente divertente. Parliamoci chiaro, quando mi dissero che dovevo assolutamente giocare a Vampire Survivors io, che vivo sempre nella mia beata ignoranza, non sapevo nemmeno di cosa si stesse parlando. Abbozzai un “ma sì dai ho visto che c'è sul GamePass gli do una possibilità”, e così feci.
Le prime partite non mi avevano convinto troppo, mi chiedevo “Ma come avrà fatto lo sviluppatore a pubblicare un gioco con gli sprite scopiazzati male da Castlevania?” oppure “Ma come? L'unica cosa che mi è richiesta è quella di muovermi? Ma che schifezza!” esclamai quasi scandalizzato.

Quello che non potevo immaginare è che, andato a letto, non sarei riuscito a prendere sonno tanto facilmente perché il mio pensiero andava fisso su quegli sprites, brutti, inconsistenti, ed a quel gioco talmente assurdo da riuscire a creare in poco tempo, una dipendenza totale.
Mi alzai il mattino dopo e, dopo aver riordinato le idee, presi il pad in mano e decisi di andare in fondo alla questione: “Se è un fenomeno di massa ho il dovere di capire perché!” dissi impettito davanti al monitor.
Già, perché Vampire Survivors è un fenomeno di massa a tutto tondo, un gioco capace di vendere più di 3.000.000 (TRE MILIONI) di copie in early access su Steam durante il suo primo mese di vita; complice un prezzo inferiore ai 3 euro e ad una giocabilità tanto semplice quanto complessa allo stesso tempo.

Ma che trama e trama

Se vi stavate aspettando una recensione canonica fatta di punti come trama, gameplay, sonoro, grafica, sono spiacente di deludervi perché, per quanto toccherò diversi punti anche tecnici, quello che mi preme è fare una disamina più generale su cosa rappresenti effettivamente Vampire Survivors oggi, per noi italiani. Il gioco è stato pubblicato da Poncle ed il suo sviluppatore è un certo Luca Galante, vi dice niente? Nemmeno a me, eppure in pochissimo tempo questo ragazzo è diventato una celebrità. Lo è perché è un genio, diciamocelo senza mezza termini, è riuscito a prendere il concetto dei giochi di sopravvivenza, a sviscerarne gli elementi essenziali ed a portare al pubblico un gioco dalle dinamiche estremamente semplici e soddisfacenti: voi iniziate la partita scegliendo un eroe, scegliete lo stage tra quelli disponibili e via, verrete subito buttati nella mischia. Qui non potrete fare altro che muovervi, evitare i nemici più ostici ed uccidere quelli più abbordabili per raccogliere diamanti in grado di farvi salire di livello; ad ogni livello potrete aggiungere una nuova arma, attiva o passiva (ci arriviamo tra poco) per rendere l'incubo un po' più facile da portare a termine.
Portare a termine però non è il gioco di parole corretto in quanto, come accennato, stiamo parlando di un gioco di sopravvivenza e che, quindi, intrinsecamente, potrebbe essere eterno. Nulla di più sbagliato.
Ogni stage ha un tempo limite (quasi tutti 30 minuti) che voi dovrete raggiungere per dichiarare il livello completato e sperare di aver soddisfatto le condizioni per sbloccare quello successivo. Più passa il tempo, direte voi, e più diverrò potente collezionando i vari diamanti, assolutamente vero, ma lo diverranno anche le orde di nemici che vi inseguiranno.

Signor granchio, non pensa che potremmo prima parlarne?

Qui fatemi fare una piccola digressione sui nemici: è vero gli sprites sono in pixel art e ricordano moooolto quelli dei vari Castlevania ma giocateci ed imparerete ad andare oltre.
I nemici si distinguono in alcune categorie: la maggior parte di loro vi inseguirà fino a che non morirà o morirete voi, ma avremo anche sciami di nemici che cercheranno solo di intralciarvi la strada, o nemici fissi (come le piante) che cercheranno di stritolarvi nel loro cerchio di morte. Cosa fondamentale, però, è che tutti i nemici hanno una fisicità, tutti, dai più piccoli a quelli giganteschi. Cosa si intende? Nessuno di loro potrà sovrapporsi ad un altro nemico ed anzi, essi si spingeranno a vicenda come un'orda di zombie.
L'ultima categoria di nemici sono i boss (che appaiono ogni tot livelli) e che vi daranno la possibilità, una volta uccisi, di accumulare ricchezze e potenziamenti.

Le ricchezze serviranno principalmente a sbloccare nuove abilità o altri personaggi giocabili attraverso una schermata molto semplice da apprendere e di facile assimilazione.

Tornando invece alle armi qui il discorso potrebbe essere molto complesso anche se cercherò di renderlo il più scorrevole possibile. Vampire Surviuvors è un roguelike, ovvero ogni partita da 30 minuti è auto-conclusiva; all'interno di ogni run voi avrete il compito di creare una specifica build di 10 armi, attive o passive, per cercare di raggiungere indenni la fine del livello.
Il numero di armi attive, come asce, coltelli, fulmini, boomerang o acqua santa in boccette (più molte molte altre), non può essere superiore a 6, lasciando così spazio ad “almeno” (ovviamente sta a voi scegliere) 4 caratteristiche passive da poter acquisire e potenziare. Qui avrete uno scudo temporaneo, oppure l'aglio che terrà lontani da voi i nemici o, perché no, un quadrifoglio portafortuna per ricevere più oro o polletti della salute.
Qui dipende tutto da voi, dipende da voi scovare le sinergie giuste in base a quello che, bisogna dirlo, casualmente il gioco vi propone ad ogni aumento di livello, ma dipende sempre da voi imparare quelle combinazioni che potrebbero portarvi ad evolvere le vostre armi trasformandole in strumenti di morte senza precedenti.

Poche nozioni

Se è vero che Vampire Survivors è abbastanza semplice da capire, bisogna anche dire che è estremamente difficile da addomesticare. Le sue dinamiche si muovono infatti su tantissimi livelli e sta al giocatore decidere fin dove spingersi, se fare una partita “sregolata” oppure più ragionata, ma starà sempre al giocatore carpirne tutti i dettagli perché il gioco è nudo e completamente spoglio di tutorial o informazioni.

Anche sui numerosissimi stage segreti o personaggi sbloccabili o armi fantasiose (come l'ovetto kinder….) non avremo nozioni e dovremo spesso affidarci al nostro istinto o ad una delle centinaia di pagine che sono apparse sul web come fandom del gioco. È proprio da qui che nasce la grandezza. In fondo se ci pensate di giochi simili ne esistono a centinaia (e centinaia ne sono nati dopo per cercare di emularlo) eppure Luca Galante è riuscito nell'impresa di rendere il suo gioco un fenomeno senza paragoni.
Dall'early access si è arrivati su tutte le console nel giro di pochissimo tempo amplificando ancora di più l'aura che il titolo si portava dietro fin dai suoi esordi ed a portarlo alle nomination per il Golden Joystick Awards 2022.
Parte di questo enorme successo è sicuramente anche il risultato di un supporto costante che, oltre al bug fixing, ha introdotto tanti nuovi personaggi, armi e segreti da far uscire di testa anche il più completista mai esistito. Un orgoglio tutto italiano!

Della grafica vi ho già parlato tra le righe di questo articolo, fatemi però fare una menzione al sonoro: seppur le musiche di sottofondo siano un buon accompagnamento, il jingle che non vi leverete più dalla testa è quello dei bauli…. ve lo posso garantire!

Se queste poche, e confuse righe, non vi hanno ancora convinto, fatemi fare allora un'arringa finale: Vampire Survivors unisce un concept molto semplice ad una grafica scarna ed essenziale, con meccaniche in grado di soddisfare tutti i palati, con segreti oltre ogni misura e ragione ed un sonoro da urlo. Sono convinto che, dopo averci passato un paio d'ore, non potrete fare altro che esclamare: faccio l'ultima e vado a dormire.


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