La Recensione Di
Ori and the Blind Forest: Definitive Edition

Ori and the Blind Forest, l’onirico platform di Moon Studios pubblicato nel 2015 da Microsoft Studios

Data di Uscita
  • 11 marzo 2016
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Comparto tecnico invidiabile Grafica suggestiva Colonna sonora indimenticabile

Contro


Breve durata
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Prendete nota: mettete insieme uno spirito guardiano, una foresta da salvare, un mondo vasto e sempre mutante e una trama ben delineata per ottenere Ori and the Blind Forest, l’onirico platform di Moon Studios pubblicato nel 2015 da Microsoft Studios.

Ori è lo spirito guardiano della foresta in cui è ambientata la narrazione e per ristabilirne l’equilibrio dovrà ripristinare i 3 elementi con la sapiente guida di Sein, il globo luminoso che ci accompagnerà per l’avventura e da cui scaturiranno gli attacchi di Ori mentre ad ostacolarli ci sarà il gufo Kuro, interessato a lasciare la foresta nelle oscure condizioni in cui versa. La storia è ben delineata nelle tredici ore che bisogna impiegare per vederne l’esito, presenta dei momenti emozionali che raggiungono il giocatore nonostante le uniche voci presenti siano quella di Sein e dello Spirito della Foresta; la narrazione è per la maggior parte delegata alle immagini, agli scorci di una foresta che sfiorisce e che si rigenera col progredire della storia, catapultando il giocatore accanto al protagonista in mezzo a rovi, paludi e altopiani ventosi, che costituiscono solo alcuni dei possibili biomi visitabili.

La crescita di Ori è affidata ai globi arancioni sparsi per il mondo di gioco, le Sfere di Luce, che se raccolte e collezionate, consentono di sbloccare nuovi nodi nei tre rami di abilità a disposizione dello spirito guardiano. Tutto il mondo di gioco permea di vita, seppur intenzionata ad eliminarci, andando a delineare un platform molto più frenetico di quanto si possa pensare, che intervalla e miscela fasi puramente esplorative a veri e propri combattimenti ravvicinati con gli abitanti della foresta, con effetti luminosi spettacolari e mosse sempre più potenti. Ci si ritroverà spesso di fronte a muri invalicabili o a zone irraggiungibili, ma non temete, il gioco VUOLE che proseguiate con la storia per ottenere i nuovi power up, nuove possibilità di movimento, per poi ritornare e riesplorare tutte le zone che vi siete lasciati indietro. E’ un’operazione che non stanca mai, la colonna sonora di sottofondo non cozza con tutte le bellezze e le insidie che incontreremo, con ritmi più serrati nei combattimenti e melodie di accompagnamento durante le esplorazioni.

Per ciò che riguarda il comparto tecnico mi sento di dire che durante tutta la mia permanenza nella foresta non ho visto alcun caricamento, il mondo di gioco è interamente navigabile senza dover aspettare che la nuova porzione di mappa venga caricata o che venga riprodotta una nuova sequenza animata che fluisce con lo stesso motore di gioco, Unity. Concludendo, Ori and The Blind Forest rappresenta la scelta di tutta quella fetta di giocatori che ama un buon livello di sfida, garantito già dalla difficoltà Normale, che è in grado di farsi trasportare da una narrazione posata, senza grossi colpi di scena, ma che cattura come una favola ben raccontata. 

La capacità di Moon Studios di integrare il tutto in un mix dinamico e mozzafiato, un continuo spettacolo per gli occhi e le orecchie, che racchiude passione e dedizione al proprio lavoro da parte degli sviluppatori.

Questa Definitive Edition aggiunge due nuove zone in cui ottenere due ulteriori poteri per Ori. Normalmente sarebbe un bene, ma mi ha dato l’impressione che al gioco completo siano state strappate queste due parti per poi reinserirle sotto forma di contenuto aggiuntivo. E' anche vero che durante una prima campagna non è molto percettibile, ma durante il backtracking  è diventato quasi lampante che alcuni posti impossibili da raggiungere fossero in qualche modo “posticci”. In definitiva, per le emozioni che mi ha lasciato e per l’esperienza di gioco indimenticabile, che consiglio ad appassionati e non, il mio voto è 9.


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