La Recensione Di
Jet Force Gemini

Un esercito invasore minaccia la pace e la sicurezza dell'universo! Tempo di fargliela pagare con cattiveria, in questo splendido TPS targato Rare.

Data di Uscita
  • 11 ottobre 1999
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Tecnicamente impressionante Fasi di shooting intense e soddisfacenti Colonna sonora di ottima qualità Robusto comparto multiplayer Decisamente vasto e longevo

Contro


Non mancano i rallentamenti Sistema di controllo non immediato La ricerca dei Tribals può stancare il giocatore medio
Home Articoli Recensioni I Bit-elloni Retrogaming Piattaforme Generi Podcast Glossario Chi Siamo Contatti




Salve, popolo di GameRevs
Sono sempre io, il vostro Magnum CD-i, anche oggi pronto a viaggiare verso mete ignote e sconosciute. A dire la verità, stavolta, il viaggio sarà più breve, perché sono temporaneamente appiedato. Eh si, la mia fida Ferrari 308 GTS è stata tamponata da un SUV (non sapete quanto odio quei cosi) nel parcheggio del “King Kamehameha Club”, mentre ero a fare due chiacchiere col buon Rick. Poco male, a breve tornerà più bella e fiammante di prima. 

Foto di repertorio di Magnum con la sua (allora intera) Ferrari

Torniamo a noi! 
Di recente, come vi ho raccontato, ho dissotterrato il buon vecchio Nintendo 64, a cui sono inaspettatamente legato, nonostante il mio burrascoso rapporto con Nintendo. 
Il motivo è presto detto: questa è stata la prima console che il vostro Magnum ha comprato (usatissima) con i suoi soldini. Si, lo so che ve ne ho già parlato nella recensione di Pilotwings 64 (che trovate qui), ma adoro raccontare di me, ormai lo sapete. Tra i titoli più amati dal vostro investigatore di fiducia, ce n’è uno mai abbastanza lodato, che per me svetta su buona parte della “cartucciosa” libreria della storica console Nintendo: “Jet Force Gemini".

This time, it's war!

Facciamo le dovute premesse storiche. 
Siamo nel 1999; il Nintendo 64 è ancora in gran forma, come testimoniano le numerose uscite importanti del periodo. Tra i principali artefici del successo della piattaforma troviamo l’immensa Rare, che ha rilasciato ben cinque giochi in soli tre anni, con risultati che spaziano dal buono al grandioso. La storica software house inglese rilascia, proprio nell’Ottobre 1999, una delle sue migliori opere: “Jet Force Gemini”, uno sparatutto in terza persona sviluppato dalla stessa divisione che due anni prima aveva lavorato su Blast Corps.

Juno si difende dall'assalto dei soldati formica!

La galassia è ancora una volta in pericolo; una spietata razza insettoide, conosciuta come Mizar, sta conquistando una larga fascia di pianeti, schiavizzando la popolazione locale. 
La flotta della polizia spaziale Jet Force si oppone all’invasione, ma viene spazzata via quasi per intero; anche la nave di Juno, Vela e Lupus (il cane mascotte) si salva per miracolo. I tre vengono però inseguiti ed abbordati; l’unica scelta è quella di separarsi e questo li porterà ad esplorare vari pianeti, che dovranno liberare dalle forze di Mizar. L’avventura li porterà ad affrontare pericoli di ogni tipo, nella speranza di poter salvare i pacifici membri Tribals, una popolazione locale tenuta in schiavitù dai perfidi oppressori.

Le truppe di Mizar si preparano all'invasione

Graficamente Jet Force Gemini è uno dei titoli più impressionanti mai apparsi su Nintendo 64
Il gioco presenta infatti livelli ampi e ben caratterizzati, con una grande profondità di campo e un dettaglio davvero encomiabile. La famosa e nota nebbia, che affligge diversi titoli della console, qui è totalmente assente, salvo per uno dei pianeti, dove è usata unicamente a scopo scenico. 
A questo si aggiungono personaggi e creature realizzati ed animati con grande cura, ed un comparto di effetti speciali assolutamente di spessore, con tanto di illuminazione dinamica. La fluidità si attesta mediamente su buoni livelli, tranne in situazioni particolarmente affollate, dove comunque il tutto resta perfettamente giocabile. 

Alcuni scorci sono incredibilmente pittoreschi

La cosa che colpisce di più è che questo risultato viene raggiunto senza l’uso dell’espansione di ram, cosa che fa veramente riflettere sul talento dei programmatori Rare in quel periodo.
Tra le caratteristiche da segnalare, citiamo la presenza di una sorprendente modalità widescreen, che rende il titolo perfettamente adatto anche ai televisori in 16:9.

Una piccola e coreografica cascata

Il comparto audio è, a sua volta, ben realizzato e si avvale di effetti di grande qualità, uniti ad una colonna sonora accattivante e particolarmente d’atmosfera, composta da Robin Beanland (Killer Instinct, Conker, Sea of Thieves), Graeme Norgate (Goldeneye, Blast Corps) e Alistair Lindsay (Dog’s Life, Rollercoaster Tycoon 3). Da notare anche l’opzione per la modalità Dolby Surround, che regala un maggiore senso di immersione, grazie all’esperienza multicanale (su sistemi compatibili).

Ecco la schermata introduttiva, seguita dal prestigioso logo Dolby Surround

Jet Force Gemini è uno sparatutto in terza persona: controlleremo a turno uno dei tre protagonisti, ed avremo il compito di superare una moltitudine di ambientazioni, dislocate su vari pianeti, combattendo contro gli insetti di Mizar e salvando i Tribals tenuti in schiavitù. 
I livelli sono molto ampi, pieni di passaggi e zone segrete e sono pensati per essere esplorati a più riprese, magari sfruttando le abilità specifiche dei vari personaggi. Gli scontri a fuoco, cuore del gioco, sono estremamente soddisfacenti, grazie ad un ricco arsenale ed alla possibilità di sparare sia muovendosi in terza persona, che mirando con precisione in soggettiva (dove però non potremo muoverci). I nemici presentano parti del corpo staccabili, cosa che renderà gli scontri particolarmente cruenti (anche se il sangue sarà sempre di colori sgargianti e non realistici), in puro stile Starship Troopers, a cui il titolo senza dubbio si ispira (oltre a tanti classici del cinema di fantascienza, Star Wars in primis). 

Il villaggio degli Ewo…ehm Tribals, prima dell'invasione

Sono inoltre presenti diverse sezioni speciali ed una buona varietà di minigiochi, che permettono al titolo Rare di mantenersi sempre fresco e divertente. Va inoltre sottolineata la presenza di una piccola modalità cooperativa, che si sbloccherà appena riattivato Floyd; grazie ad essa potremo controllare il piccolo robot, aiutando il personaggio di turno negli scontri a fuoco. Non poteva inoltre mancare un solido comparto multiplayer, con scontri testa a testa in arene fino a quattro giocatori, con modalità extra da sbloccare durante la campagna principale. 

Un misterioso personaggio ci attende davanti ad un rassicurante camino acceso

Il sistema di controllo richiede un po’ di tempo per essere gestito appieno, vista l’alternanza tra le sezioni di shooting in terza (o prima) persona, e le fasi più esplorative, con una comunque discreta componente platform. La difficoltà è ben calibrata e, nonostante qualche picco improvviso negli scontri con i boss, si mantiene su livelli di sfida accettabili.

Particolare del sistema di mira in (quasi) prima persona

Il gioco è particolarmente lungo per la media del genere, con una campagna che si attesta ben oltre le trenta ore, e tutto questo senza chiamare in causa la componente multiplayer, che allunga ulteriormente l’esperienza. L’unica cosa da ricordare è che, per completare il gioco, sarà necessario salvare tutti i Tribals, cosa che ci porterà a dover rivisitare i livelli completati, in cerca dei nativi mancanti. Personalmente non ho trovato grandi problemi nel farlo, ma ammetto che può diventare stancante e ripetitivo. Se la cosa dovesse provocare tedio, non fatevi problemi a consultare una guida. 

Volevate vedere Vela che affronta un boss? Ebbene, eccola qui!

Considerando la grandissima qualità dell’esperienza, sembra impossibile che il successo di Jet Force Gemini  sia stato solo moderato, eppure il gioco viene spesso oscurato da altri titoli Rare; anche all’epoca non ha avuto grande seguito, nonostante le ottime recensioni. 
Personalmente lo consiglio a tutti senza riserve: è uno dei migliori esponenti del genere presenti sulla piattaforma, e merita assolutamente di essere riscoperto ed apprezzato. 
Se non avete un Nintendo 64, potete comunque reperirlo nella Rare Replay per Xbox One e successive, oppure tramite il servizio online “Classici Nintendo Switch”.

Sapete che potete collezionare le teste staccate dei nemici? Ebbene si!

Nonostante l’inconveniente dell’auto, la serata è comunque passata bene, tra ricordi di gioventù e ottima compagnia. Mi aspetta una bella passeggiata per rientrare a villa Masters, ma ne approfitterò per pensare a nuove interessanti proposte da portarvi, magari in video. Nel frattempo, vi svelo il mio canale Youtube, che potete trovare qui.

A presto, o miei leali estimatori, e come dico sempre: “Stay hungry, stay obscure!

MAGNUM CD-i


Episodi Podcast Correlati