La Recensione Di
Persona 3 Reload

Persona 3 Reload è un remake del celebre JRPG con grafica migliorata, nuovi contenuti e modalità di gioco. Un’avventura profonda da non perdere!


Pro


Un titolo ricco di contenuti capace di intrattenere per 70 ore e più Un remake soddisfacente (ne manca solo un pezzetto, forse arriverà tramite DLC) Stesse dinamiche del titolo originario, ma più agevolate

Contro


Una sola notte nel Tartaro può sfociare in noia mortale La trama diventa interessante dopo molte ore di gioco
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Persona 3 Reload è l’ultima edizione di Persona 3, il celebre gioco di ruolo giapponese sviluppato da Atlus e uscito originariamente nel 2006 per PlayStation 2. Il gioco fa parte della serie Persona, uno spin-off della saga Megami Tensei, e si distingue per il suo stile unico, che mescola elementi tipici dei JRPG con tematiche mature e profonde.

Anche questo capitolo copre un anno accademico di un gruppo di studenti. In questo caso si tratta della Gekkoukan High School, una prestigiosa scuola privata situata nella città di Iwatodai. I protagonisti scoprono di avere il potere di evocare le Persona, manifestazioni della loro psiche che possono essere usate per combattere le ombre, misteriose creature che appaiono durante l'ora oscura (la Dark Hour), un’ora nascosta che scatta a mezzanotte. Si tratta di un fenomeno sconosciuto alla maggior parte delle persone, che rimangono inconsapevoli e immobili in forma di bara funebre durante questo lasso di tempo. Solo i possessori di Persona possono muoversi e agire durante l'ora oscura, pertanto assolvono al compito di esplorare il Tartarus: una gigantesca torre che durante l'ora oscura si erge al posto della scuola, qui dovremo setacciare i suoi 250+ piani sconfiggendo le ombre che minacciano il mondo. Per fortuna molte meccaniche sono state alleggerite al suo interno per agevolarne l'esplorazione, stavolta ci hanno risparmiato l'“ansia da Tartarus” del 2006. 

*ANSIA DA TARTARUS INTENSIFIES*

Persona 3 Reload riprende precisamente la trama e il gameplay di Persona 3, ma aggiungendo diverse novità e miglioramenti, che - a meno di una piccola porzione di trama che non ho individuato nel post-ending - lo rendono la versione definitiva del gioco. Prima miglioria fra tutte è la grafica, la quale si avvicina a quella di Persona 5 (il capitolo successivo della serie uscito nel 2016 per PS3 e PS4). I personaggi sono più dettagliati e le animazioni più fluide, mentre gli ambienti sono più colorati e vivaci. Anche il menu e l’interfaccia sono stati rinnovati, seguendo lo stile elegante e moderno di Persona 5, che si basa su colori vivaci, font stilizzati e simboli geometrici. Il risultato è una grafica accattivante e accogliente, che rende il gioco più piacevole da guardare e da giocare. In seconda battuta troviamo una colonna sonora remixata, che include nuove versioni di alcune delle canzoni più famose e apprezzate del gioco, come Burn My Dread, Mass Destruction e Memories of You. Le nuove tracce mantengono i toni originali di Shoji Meguro, il compositore storico della serie, e di Lotus Juice, il rapper che ha collaborato con lui in diversi brani di Persona 3 e Persona 4. Le nuove versioni sono più ritmate e dinamiche, e si adattano perfettamente al ritmo e all’atmosfera del gioco. Per chi non lo sapesse, la colonna sonora di Persona 3 Reload è un mix di generi musicali, che spaziano dal rock al rap, dal pop al jazz, dal soul al metal, e che riflettono la varietà e la personalità dei personaggi e delle situazioni.

Screenshot dell'interfaccia grafica di combattimento: quanto mi piace quando osano con la user interface

Persona 3 Reload offre un’esperienza di gioco avvincente e divertente, ma anche una storia profonda e toccante, che affronta temi universali e attuali, come l’accettazione di sé e di ciò che è immutabile, le proprie debolezze e la forza che ogni giorno traiamo dai legami con i nostri cari. Questo capitolo esplora il concetto di morte, sia come fine inevitabile della vita, sia come fonte di cambiamento e rinascita (simboleggiato dal colore blu, spesso associato a stati di depressione e suicidio - come “blue monday” e “blue whale”). I personaggi devono fare i conti con la perdita di persone care, con il senso di colpa e con il destino, ma anche con la speranza e con la volontà di vivere. Il titolo mostra come le Persona siano il riflesso della personalità e dei valori di chi le evoca, e come queste possano cambiare e crescere insieme al loro possessore. Inoltre, il videogame incoraggia il giocatore a creare e a coltivare i Social Link (le relazioni con gli altri personaggi) che arricchiscono la narrazione e il gameplay insegnando al giocatore l’importanza dell’amicizia, dell’amore, della fiducia e del rispetto. 

Conclusioni

Persona 3 Reload merita di essere giocato sia dai fan di Persona 3, che potranno rivivere la loro avventura con una veste grafica e sonora rinnovata e con nuovi elementi da scoprire, sia da chi non ha mai provato il gioco originale, che potrà godere di una delle storie più coinvolgenti e mature della serie con personaggi memorabili e tematiche profonde. Non lo definirei “il prodotto più fresco di Atlus” perché rimane molto ancorato al modello originale, però ha ricevuto un'abbondante svecchiata e questo potrebbe avvicinare anche i curiosi che non si sono mai addentrati in questa nicchia. Non è un semplice "gioco", né una banale “esperienza”. È un percorso introspettivo che brulica di vita e morte, di amicizia e amore, di speranza e sacrificio e che riesce a bilanciare perfettamente sia il dramma e l’umorismo che il combattimento e l’esplorazione. P3R è, insomma, un capolavoro del genere JRPG, che non può mancare nella collezione di ogni appassionato del genere. Voto? Un 8 pieno, parliamo di un titolo intramontabile dal finale mozzafiato, da oggi anche in formato più godibile.


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