La Recensione Di
The Marvellous Miss Take

Stanchi dei soliti stealth game in cui dovremo legnare le guardie? Diventate dei sottosegretari accantonando arte con questo titolo indie stilosissimo

Data di Uscita
  • 20 novembre 2014
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Stile artistico unico Ideale per brevi sessioni Gameplay divertente...

Contro


... Anche se ripetitivo dopo poco Gadget un po' forzati Ambientazioni tutte uguali
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Buondì, miei cari viandanti della rete!
Scartabellando nella mia libreria Steam, mi è capitato di imbattermi in uno degli indie comparso chissà come là dentro: The Marvellous Miss Take, ovvero “la meravigliosa signorina Prendi” (suona discretamente male in italiano). Mi ci dedicai ai tempi un po', ed è ora di tornare ad addentrarmi in questo titolo, assieme a voi!
Nota personale, prima di incominciare: è la prima recensione di un titolo che gioco su Steam Deck. Ci gira bene sopra, anche se richiede un piccolo cambio di mappatura tasti.
E ora bando alle ciance e andiamo a vederci questo stealth game non violento, in pratica uno stealth game amico delle guardie come Topolino.

“Va che libreria Steam infinita! 
Ma ti serve proprio proprio acquistare quell'altro Humble Bundle?”

Questo è il nome del trio compatto

The Marvellous Miss Take è un action stealth non violento e molto british in cui impersoneremo Sophia Take, ricca ereditiera londinese (una quasi Ferragnez insomma), che ha visto tutto il suo patrimonio finire nelle mani chissà come di un amante dell'arte, tal Ralph Blackstone, che potremo chiamare amichevolmente Sgərbi.

Siccome in queste faccende è meglio fare da sé, la suddetta Sophia inizia ad addentrarsi nelle gallerie d'arte del suddetto per… alleggerirlo di un po' di pensieri. Ma a quanto pare, in quel di Londra, le gallerie pullulano di ladri mascherati, nell'attesa di capire chi ha la precedenza su una appropriazione indebita. Ed ecco come incontreremo il carismatico Harry, gentiluomo claudicante che non potrà correre e prediligerà furti di quadri blu, di notte, e Daisy, esperta borseggiatrice e scassinatrice, che ci aiuteranno nella nostra missione.

La trama fungerà da semplice cornice al gioco, e anche nel suo dipanarsi non darà colpi di scena, se non prevedibili. Ma non se ne sente la mancanza.

La trama e l'estetica si rifà al film “Come rubare un milione di dollari e vivere felici con Audrey Hepburn. Così mi ha detto Magnum di riferirvi.

“Siamo vicini ad un'uscita di sicurezza, presto! Assumete una posa plastica, con disinvoltura!”. Da sinistra, Harry, Sophia e Daisy.

Senza forza ne' violenza / perché fanno sempre tutto con prudenza

In The Marvellous Miss Take, La nostra maison fungerà da hub centrale, dalla quale partire per i vari livelli. Ogni galleria d'arte del buon Sgərbie consta di un edificio, suddiviso in un paio di piani (ogni piano funge da “checkpoint”). Ogni furto durerà al massimo 5 minuti. Ogni piano avrà alcuni quadri e suppellettili da trafugare, con alcuni obiettivi opzionali. Guardie, telecamere, cani, laser e curiosi vari ci metteranno i bastoni tra le ruote. Non potremo far loro male in alcun modo, ma potremo distrarli e depistarli, per esempio fischiando o usando uno dei gadget.

A quanto pare i viandanti possono calpestare il laser senza problemi…probabilmente ti scansionano la RAL. 
Un vero e proprio povery-segnale.

Una volta sbloccati Harry e Daisy, avremo a disposizione le varianti dei livelli precedenti.
I gameplay dei tre personaggi differiranno leggermente: con Sophia avremo a disposizione alcuni gadget in scorte limitate (bombe fumogene, colla, radio), variabili a seconda della mappa, avremo un paio di obiettivi bonus (far tutto in un tempo massimo, e rubare da una teca un “capolavoro” che somiglia ad un Telegatto) e dovremo rubare un sacco di oggetti. 

I gadget costringeranno ad affrontare i livelli con uno specifico approccio, e vanno dall'utile e soddisfacente - come il fumogeno e la radio - al fastidioso - la colla. Forse lasciare la scelta all'utente, a seconda del suo stile, sarebbe stato migliore.

Alla fine di ogni missione di Sophia, ci sarà nella prima pagina del Daily News (il Libero britannico) uno Sgərbi infuriato. Notare che il testo è tutto un eterno “CAPRA! CAPRA!”

Negli altri due casi alcuni percorsi saranno sbarrati da grate. Nel caso di Harry, esperto di furtività, ci muoveremo di notte, e dovremo rubare alcuni quadri blu. Non potremo correre, avremo a disposizione un solo gadget da lanciare a mio parere scomodo (che fa rumore solo se sbattuto contro il muro) e che dovremo recuperare, ma spesso non avremo part time, con punti bonus se non saremo mai scoperti. Daisy invece è il personaggio più veloce e furtivo, e dovremo lanciarci in una sorta di speedrun, taccheggiando le chiavi in dotazione alle guardie, per aprire le casseforti e fuggire prima che le guardie vengano a guardare che è successo. Non si servirà di gadget, ma é l'unica del trio che potrà passare vicino alle guardie senza farsi sentire. Tra i tre gameplay, quello di Daisy é il mio preferito, frenetico e adrenalico, senza la forzatura dei gadget.

Una guardia allertata guarda sconsolata la cassaforte vuota. Mestizia su schermo.

Per proseguire nella storia (nei suoi 5 capitoli) ci servirà sbloccare un quantitativo fisso di refurtiva, dei tre baldi giovini.

Se le varianti non possono che farci piacere, alla fine il titolo soffre parecchio di ripetitività, con scenari sempre uguali. Inoltre, essere costretti a giocare alle varianti per proseguire è un po' fastidioso.

L'intelligenza artificiale non brilla per complessità, ma fa il suo mestiere a dovere per complicarci la vita e rendere ogni partita diversa dalle altre. Fanno abbastanza sorridere le guardie, che si muovono come dei Roomba (non hanno percorsi stabiliti) che vanno avanti un pochino, si fermano, fanno piccolissimi passettini sui loro piedini per girarsi e proseguono con baldanza.

Tre ragazze bellissime…

I cani riusciranno a fiutare la nostra presenza, mentre la telecamera ci darà mezzo secondo di tempo prima di suonare. Direi che non siamo in una bella posizione.

La realizzazione artistica è uno dei punti di forza di questo titolo indie, anche grazie alle mie due lauree alla colonna sonora jazz con echi be-bop, che si accompagna meravigliosamente con la grafica. Il gioco si presenta con una visuale (esco la professoronità) isometrica, low-poly e super-deformed, in cell shading. Detto in italiano, vediamo dall'alto e un po' di sbieco, con una visuale stile cartoon e molto british 60's.

La realizzazione artistica è uno dei punti di forza di questo titolo indie

 

Lo stile artistico, così scanzonato e 60s (ma senza balere romagnole) mi ricorda un po' No One Lives Forever. Cosa che credo sia assolutamente un pregio. I personaggi, delineati con pochi poligoni, son comunque carismatici e ben delineati, con l'eccezione dei visitatori del museo (snob che gireranno per il museo e avviseranno le guardie in caso si rompessero… le teche), un po' marionette del Subbuteo.

Longevità

The Marvellous Miss Take è abbastanza corto: si porta a casa in una ventina d'ore al massimo, considerate le tre volte che dovrete ripetere un furto, nella stessa location. Decisamente non lungo e che si può affrontare anche “a pezzi”, magari riprendendolo dopo un po' di tempo. Gli ultimi livelli saranno (giustamente) più ostici, con una marea di misure di sicurezza da controllare, e ciò potrebbe inficiare sulla durata, o meglio, sulla quantità di tentativi per portare a casa il risultato.

Ah, è così che ci si saluta tra ladri? Pensa che non ti avevo manco chiesto di ridipingermi il pollaio.

Conclusione

The Marvellous Miss Take è un gioco unico per ambientazione e non-violenza nel panorama degli stealth game, che sicuramente attira per la sua resa artistica. Buona l'idea dei movimenti casuali delle guardie, che rendono ogni partita (o ogni riavvio) unica. Peccato solo che scada spesso in una eterna ripetizione degli stessi schemi, aggravata dal fatto che gli schemi vanno spesso ripetuti (con piccole varianti) tre volte. Se vi piacciono gli stealth game o gli action in cui bisogna mettere un pochino di cervello per decidere cosa fare, ve lo consiglio.


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