La Recensione Di
A Short Hike

Vivere una tranquilla e rilassante giornata esplorando un parco ricco di attività svolazzando da parte a parte. What'else?

Data di Uscita
  • 30 luglio 2019
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Ottimo level design Colonna sonora rilassante

Contro


Molto breve Manca la localizzazione in italiano
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Ammetto di essere sorpreso, non mi aspettavo che un giochino così piccolo del quale non avevo alcuna aspettativa mi avrebbe preso. Una volta avviato ho subito pensato che ci avrei giocato per pochi minuti, ma più mi trovavo dentro quel mondo in pixel art, più non riuscivo ad andarmene. Ero come intrappolato in una dimensione che per tutta la durata del gioco mi ha intrattenuto fino alla fine. 

Chi ha detto che per creare un videogioco servono centinaia di persone, budget illimitati e una quantità di ore assurde? Certo per creare i “grandi” titoli leader dell’industria, i cosiddetti tripla A tutte queste cose sono essenziali; per loro non è un gioco, è un lavoro vero e proprio. A short hike appartiene ad un genere diametralmente opposto. A quel tipo di giochi creato dai cosiddetti “programmatori da soffitta” o almeno così mi piace pensarlo.

Pochi soldi, notti insonni, idee chiare in testa e una passione senza limiti. Senza quest’ultime è impossibile realizzare qualcosa di veramente valido, di fatto sono le fondamenta sulle quali creare l’opera che ci rappresenta e credo che Adam Robinson-yu ci sia riuscito!

L'ennesima riprova che i giochi possono raggiungere qualunque tipo di persona.

Welcome to hawk peak provincial park

Il giocatore si troverà ad impersonare Claire un uccello antropomorfo che si trova per una giornata all’interno del parco di Hawk Peak dove la zia, alla quale è momentaneamente affidata, ricopre il ruolo di Ranger. Dopo una breve introduzione viene consentito al giocatore di esplorare completamente la zona, che ad una prima occhiata sembra molta limitata, per poi espandersi a vista d’occhio. Un titolo basato interamente sull’esplorazione del parco ma in grado anche di raccontare una semplice storia all'interno di un mondo ricco di boschi, fiumi e vette in grado di regalare scorci visivi mozzafiato.


 

Il mondo di gioco è ricco di persone, o meglio creature varie, con cui parlare e attività da svolgere a patto di aver raccolto gli oggetti per poterle fare. Giocare a pallavolo con un bastone, correre su e su attraverso i boschi in corse perdifiato, pescare in ogni pozza d’acqua che si trova e ancora scavare, aprire grotte, ritrovare oggetti, scoprire tesori e altro ancora.

In ogni momento è possibile cambiare le opzioni grafiche per ridurre il fattore Pixel Art.

 

Per un titolo che si finisce in un pomeriggio, di attività da fare ce ne sono diverse e ben integrate all’interno del mondo di gioco. Se la grafica pixel art può lasciare abbastanza perplessi, l'esplorazione di un mondo vario tanto in orizzontale quanto soprattutto in verticale è in grado di regalare viste incredibili una volta che si inizierà a scalare il picco del Falco. Questo sarà possibile solo dopo aver trovato/acquistato delle piume dorate che consentono di aumentare la resistenza della protagonista, sia per quanto riguarda la scalata di pareti quanto per poter alzarsi in volo e raggiungere superfici che prima risultavano inaccessibili. Trovarsi in cima al monte per poi lanciarsi planando sopra i turisti che popolano il parco, mostra tutta la cura nel creare un mondo di gioco credibile e ben strutturato.

Il fatto che non sia stato localizzato in lingua italiana non è una buona scusa per non giocarlo.

Relax take it easy

Per un titolo d’avventura senza una vera e propria sfida se non quella di raccogliere oggetti per aumentare la resistenza per riuscire a raggiungere la vetta, la componente sonora ricopre un ruolo chiave (e quando non lo è?!). Per questo Mark Sparling ha confezionato una colonna sonora magnifica, tanto semplice nelle note quanto efficace nel suo ruolo di accompagnamento per tutta la durata del breve gioco. Una serie di tracce rilassanti che sembrano dire:  “prenditi il tuo tempo, non c’è fretta, fai le cose con calma, non esiste il game over e soprattutto divertiti”. L’ennesima riprova che il comparto audio all’interno di un'opera ricopre un ruolo fondamentale.

 

It wasn’t exactly a “short hike”

Un'altra perla indie che mostra come il mondo dei videogiochi non può reggersi senza queste “piccole” produzioni in grado sì di intrattenere per poche ore, ma senza  mai diluire il gioco con contenuti inutilmente dispersivi. Per un’avventura breve, quantomeno diversa rispetto al solito che consiglio a tutti i fruitori del Game Pass ma anche a chi non è abbonato (per quello che costa) per trascorrere qualche ora in pace ed armonia con sé stessi e con l’ambiente che ci circonda.

My little girl’s leaving the nest.



 


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