La Recensione Di
Panzer Dragoon

In un futuro lontano e decadente, un cavaliere inconsapevole ed un drago blu si mettono in viaggio per sventare un'antica minaccia.

Data di Uscita
  • 10 marzo 1995
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Artisticamente eccellente Colonna sonora di alta qualità Semplice ed immediato Mondo di gioco affascinante

Contro


Piuttosto breve Livello di difficoltà a tratti eccessivamente punitivo
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Salve a tutti, carissimi fan. 
Sono sempre io, il vostro adorato Magnum CD-i, pronto a portarvi nell’affascinante mondo delle oscurità videoludiche (o almeno, questo è quello che succede di solito). 
Oggi, a dire la verità, sono qui per rimediare ad un torto terribile; ho scoperto infatti che nel database delle recensioni di GameRevs non ne esiste neanche una dedicata a Panzer Dragoon, una delle serie più amate dal vostro investigatore con la camicia hawaiana. TRADIMENTO!!! DISONORE!!! Quest’onta va riparata al più presto! 
Datemi il tempo di mettermi seduto sul portico della dependance di villa Masters e iniziamo.

No Panzer Dragoon? Magnum is not amused!

Torniamo indietro nel tempo, più precisamente nel 1995.  
Come ormai è tristemente risaputo, il lancio del Saturn in occidente non fu certo irresistibile. Clamorosi errori di marketing, hardware complicato e titoli di lancio non particolarmente impressionanti, uniti al successo improvviso di Playstation, contribuirono ad un impatto tutt’altro che positivo per la neonata console Sega.

Tom Kalinske is not amused too!

In questo clima di timore e incertezza si affacciò però Panzer Dragoon, sparatutto su rotaia realizzato dal neonato Team Andromeda, che riuscì inaspettatamente a imporsi come vera e propria “killer application” per Saturn. Il gioco, ispirato ai lavori del celebre fumettista francese Moebius (che ha realizzato la copertina dell’edizione giapponese), giunse nei negozi (giapponesi) nel Marzo del 1995, diventando poi un titolo di lancio in tutto l’occidente, accompagnato da pareri favorevoli di pubblico e critica. 
Un debutto magistrale per il giovane game designer Yukio Futatsugi, allora appena venticinquenne.

La splendida copertina giapponese disegnata da Moebius

Siamo in un lontano futuro, in una terra devastata da una sanguinosa guerra compiuta da un’antica civiltà . L’umanità ha imparato a convivere con animali mutanti e creature artificiali, retaggio del conflitto, che vengono spesso braccati da cacciatori specializzati. Il protagonista della storia fa parte di uno di questi gruppi e si lancia all’inseguimento di un essere strisciante che ha appena attaccato i suoi compagni, entrando da solo in un’imponente caverna. Il luogo, pieno di strutture e macchinari antichi, è sorvegliato da una creatura gigantesca che inizia a braccarlo. Trovatosi con le spalle al muro, assiste impotente all’arrivo di due draghi, uno blu ed uno nero, che si danno battaglia nella caverna, proseguendo lo scontro all’aperto. 
Il cavaliere che guida il drago blu viene ferito a morte e, in un ultimo disperato contatto telepatico col cacciatore, rivela l’esistenza di una misteriosa torre, che il drago nero non deve assolutamente raggiungere. Al protagonista non resta che salire in groppa alla creatura e partire all’inseguimento. 

Un frame dell'incredibile sequenza introduttiva

Tutto questo è narrato nella splendida introduzione animata di oltre dieci minuti, accompagnata da una colonna sonora di altissimo livello. 
Una volta passati al gioco vero e proprio si rimane comunque colpiti dall’ottima realizzazione tecnica, la migliore fra i titoli proposti al lancio occidentale del Saturn. 
I livelli sono evocativi, minuziosamente curati e pieni di elementi naturali ed artificiali, fusi in un’eccellente commistione. Grande enfasi è posta sul design di creature, mezzi da battaglia ed elementi architettonici. Il risultato è un’ambientazione unica e spirata, tanto da risplendere ancora oggi, a quasi trent’anni di distanza (cosa che non si può dire del recente remake, davvero poco interessante a livello artistico). 
La fluidità, seppur non perfetta, si attesta comunque su buoni livelli. Considerando che il Team Andromeda ha lavorato su kit di sviluppo provvisori, il risultato è assolutamente degno di nota. 

Lo splendido stage introduttivo

Il reparto audio propone una splendida colonna sonora composta da Yoshitaka Azuma e presentata in formato redbook (quindi ascoltabile in un normale lettore cd), che si avvale tra l’altro di composizioni orchestrate. A livello di effetti troviamo una buona varietà, mentre il doppiaggio è stato realizzato in “panzerese”, una lingua fittizia creata apposta per il gioco (pensate a che livello di cura sono arrivati per definire l’ambientazione). 

L'interno di una delle strutture invase dall'acqua

Panzer Dragoon è uno sparatutto su rotaia: “guideremo” il nostro drago attraverso i livelli, e dovremo colpire ogni nemico che ci sbarrerà la strada. Un radar nella parte alta dello schermo ci segnalerà da che direzione saremo attaccati; tramite la pressione dei tasti dorsali potremo ruotare la visuale sui lati o dietro di noi, per poter efficacemente affrontare tutte le creature che ci minacceranno. In diverse occasioni ci verrà inoltre chiesto di evitare ostacoli che si presenteranno lungo il cammino, siano essi elementi dello scenario che boss di fine livello. Nonostante lo scrolling forzato, infatti, avremo controllo sulla nostra cavalcatura e potremo spostarla liberamente per lo schermo (nei limiti del percorso prestabilito).

Tormentiamo vermi giganti nel deserto

Il protagonista utilizzerà una pistola dalla grande potenza e velocità di fuoco; tenendo premuto il tasto d’attacco potremo inoltre agganciare vari bersagli che poi sarà il nostro drago a colpire automaticamente. L’esperienza si rivela altamente soddisfacente, anche se il livello di difficoltà è tutt’altro che basso; già in modalità “normale” dovremo sudare non poco per arrivare ai titoli di coda. 

una misteriosa caverna si apre davanti a noi

Il gioco ha sei livelli principali, ognuno con un boss diverso da sconfiggere, oltre ad un ultimo episodio dove dovremo affrontare esclusivamente il drago nero. La durata dell’intera partita è tutt’altro che lunga, ma la maestosità dell’ambientazione e il divertimento avranno la meglio, facendoci tornare spesso a cavalcare il drago blu, magari con un livello di difficoltà maggiore. Non mancano inoltre segreti e codici vari, che rendono il tutto ancora più accattivante. Da notare che la versione europea per Saturn ha i sottotitoli in italiano, cosa tutt'altro che scontata per l'epoca. 

un coreografico livello in notturna

Panzer Dragoon è un titolo essenziale per ogni amante del Saturn ed è quindi consigliatissimo. 
Se siete interessati a recuperarlo altrove, è uscito in seguito su PC (dove sfrutta anche una risoluzione più alta), è sbloccabile su Xbox (come extra) in Panzer Dragoon Orta ed è disponibile su Playstation 2 (solo in Giappone), nella collana Sega Ages. Se proprio non potete farne a meno, c’è anche il recente remake, utile per chi magari vuole un comparto tecnico più al passo coi tempi (al costo della fedeltà artistica). 

concludiamo con la copertina dell'edizione europea

Il sole tramonta ancora una volta sul mare, mentre il vostro Magnum si gode un cocktail fresco e dissetante. L’estate sta arrivando, e con essa maggior tempo libero. Che sia finalmente giunto il momento del grande salto su Youtube? Solo il tempo lo dirà, per ora mi godo il riposo, ogni tanto serve anche agli integerrimi investigatori. 
Alla prossima!

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