La Recensione Di
Baldur's Gate 3

Larian Studios confeziona il gioco di ruolo definitivo, prende a sberle giocatori e major e conquista meritatamente il titolo di gioco dell'anno.


Pro


Un intreccio di trame a dir poco eccezionale Il miglior gameplay per il suo genere Tecnicamente superbo Personaggi e doppiaggio fuori scala

Contro


Non adatti a tutti i giocatori
Home Articoli Recensioni I Bit-elloni Retrogaming Piattaforme Generi Podcast Glossario Chi Siamo Contatti




Premessa: non sono mai stato un grande fruitore di giochi di ruolo cartacei per mancanza d'occasioni utili, ma ne ho sempre ammirato la struttura, l'immaginario e tutto ciò che ruota intorno ad una sessione in compagnia di un ristretto gruppo di amici fidati. Il titolo in questione è quanto di più lontano io sia abituato a giocare su console, ciò nondimeno l'ho approcciato scevro da preconcetti e lasciandomi trasportare nel suo mondo, potendo fare affidamento solo sul mio bagaglio di esperienza da videogiocatore.

Capita quasi una volta a generazione 

Ci sono giochi che rappresentano vere e proprie pietre miliari sia per il loro genere d'appartenenza che per l'intero media del videogioco. Titoli in grado di alzare l'asticella talmente in alto da diventare metri di paragone per le successive produzioni. Basti pensare al primo “Mario”, a Doom, a Metal Gear Solid, ad Halo o a The Witcher 3 solo per farvi apprezzare l'entità, la portata che può avere e avrà Baldur's Gate 3 su quello che è il nostro passatempo preferito. 

Attenzione, non stiamo parlando di qualcosa mai visto prima, ma di qualcosa che eleva all'ennesima potenza un'idea preesistente. D'altronde i Larian (software house belga che in passato ha vissuto lunghi periodi di crisi creativo-finanziaria) si erano già resi protagonisti degli ottimi Divinity Original Sin, giochi (o dovrei dire gemme) mai troppo apprezzati da quello che è il giocatore medio, abituato ad esperienze più “veloci” e commerciali. Tornando a noi, Baldur's Gate 3 è a tutti gli effetti una trasposizione 1:1 di quella che è la quinta edizione di Dungeons & Dragons, e riesce, malgrado non fosse assolutamente scontato, a tradurre tutte le meccaniche del pen and paper in qualcosa di perfettamente godibile anche tramite pad o mouse e tastiera. Anche se data la natura del titolo qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un aspetto secondario, perfino la realizzazione tecnica è da considerarsi fuori scala. Textures, illuminazione e animazioni facciali sono infatti allo stato dell'arte e lo stesso dicasi per scrittura e doppiaggio. Quest'ultimo ha infatti visto Neil Newbon trionfare ai The Game Awards per la sua interpretazione del "vampiro" Astarion.

Redigere un'analisi approfondita di tutti gli aspetti di quest'opera è un'impresa mastodontica quasi per chiunque, quindi mi limiterò a fornirvi un'idea generale di ciò che questo titolo rappresenta.

Un nautiloide agli Inferi

Chiunque di voi abbia mai partecipato ad una sessione di D&D sa bene quanto l'apporto e l'inventiva del Dungeon Master (DM) siano fondamentali affinché i giocatori si sentano immersi e partecipi nel mondo che li circonda. Ecco, ora immaginate quali possano essere i risultati quando si lasciano ai migliori DM del mondo 5 o 6 anni di tempo per scrivere la loro avventura. Il risultato è ovviamente garantito. Il meraviglioso viaggio all'interno di Baldur's Gate 3 parte, senza fornire troppe spiegazioni, da una situazione di enorme difficoltà. Il nostro alter-ego virtuale è prigioniero, insieme ad altre persone, a bordo di una "nave" Illitith dove i mind-flayer inoculano ai detenuti dei parassiti in grado di assorbire totalmente le loro menti per poi trasformarli e assimilarli alla loro specie. Tuttavia, come accade anche nelle pellicole di Hollywood, un colpo di scena ostacola quello che sembrava essere un piano perfetto. L'imponente nautiloide viene intercettato e abbattuto da coraggiosi guerrieri Githyanki a cavallo dei loro maestosi draghi sputafuoco. Dopo un disastroso atterraggio inizierà quindi un lungo cammino fatto di esplorazione, dialoghi, scelte e combattimenti che vedrà i superstiti cercare una cura all'avanzare dell'infezione. A fare da contorno a questa già difficilissima missione ci saranno le vicende e gli obiettivi personali dei nostri compagni di sventura, una brigata composta da guerrieri, maghi e ladri dotati di una “tridimensionalità” mai vista prima e che oggi non può non far gridare al miracolo. Lo stesso discorso vale per il mondo di gioco, estremamente vivo, vibrante e interconnesso in ogni suo angolo e per tutta la durata dei tre atti che compongono l'opera, cosa più unica che rara in un moderno open world.

Roll the dice

Giocare di ruolo significa interpretare un personaggio, gestirne psiche, carattere e scelte. Ma significa anche selezionare con cura il tipo di esperienza da voler affrontare, a prescindere dal turbinio di eventi che il fato (il DM o il gioco in questo caso) porrà sul nostro cammino. È proprio in virtù di questo che una volta avviato il gioco vi troverete a spendere parecchio tempo alle prese con editor che non ricopre solo una funzione meramente estetica, anzi. Scegliere razza, sotto-razza, classe e background inficerà tantissimo sull'avventura che vi troverete ad affrontare e le combinazioni a disposizione farebbero impallidire chiunque. Poter essere un ladro forestiero mezz'elfo dei boschi o un monaco tiefling oppure ancora un erudito bardo draconide (sono solo esempi) avrà come diretta conseguenza quella di poter contare su talenti, abilità, statistiche, attitudini e competenze completamente diverse tra loro e con esiti altrettanti variegati sia in fase di esplorazione che di combattimento. Ma come ho accennato in precedenza, siamo in presenza di una trasposizione, quindi l'importanza del dado è assolutamente centrale. Ogni passo, intuizione, scelta di attacco o di dialogo sarà perciò soggetta alla randomicità che solo un d20 può garantire. La maggior parte di questi “lanci” verrà eseguita in background e sarà influenzabile dalle vostre caratteristiche e dal vostro equipaggiamento. Bisogna ammetterlo, Baldur's Gate 3 presenta una barriera di ingresso decisamente elevata anche per i giocatori più esperti ma pone altresì continue sfide intellettuali alle quali risulta davvero difficile sottrarsi. Il muro tra utente e avatar virtuale viene quindi abbattuto mattone dopo mattone ogni qual volta vi troverete a dover decidere la risposta o il commento più adatto da fare all'interno di un dialogo, creando così una fortissima immedesimazione. Credo sia questo l'obiettivo finale di chi vuole giocare di ruolo, non è vero?!

Un party ben assortito con Gale, Astarion e Cuorescuro.

Critical success

Ma vi rendete conto di quanto sia straordinariamente raro che un gioco riesca a mettere d'accordo (lasciando a bocca aperta) sia pubblico che critica di settore? Baldur's Gate 3 è riuscito a conquistare il titolo di GOTY (Game of the year) ai TGA in un anno che per il nostro medium preferito è stato straricco di autentici capolavori. Il motivo di questo successo è da ricercarsi  nella cura maniacale del dettaglio sia sul fronte del gameplay che su quello della trama e della scrittura. Quella che ci troviamo dinanzi è un'opera in grado di catturare e risucchiare qualsiasi tipologia di giocatore, anche quelli, che come me, non avevano quasi mai approcciato nulla del genere. Terminata una sessione di gioco passerete le successive ore a domandarvi se le scelte che avete adottato siano state corrette, se ci fosse stato un altro modo per dirimere una questione o affrontare uno scontro. Una sensazione impagabile. Il rovescio della medaglia risiede nel fatto che dopo aver provato un'esperienza tanto permeante sarà dura per chiunque tornare a godere di titoli che siano semplicemente buoni o sufficienti. Lo stesso problema deve porselo quindi l'industry che abituata a spendere centinaia di milioni di dollari per le produzioni AAA si trova ora di fronte un prodotto che è chiaramente frutto di talento e di passione ma che alla fine non è costato quanto i blockbuster “copincollati” ai quali siamo abituati. Una porta è stata scassinata  e ora non si può più tornare indietro.


Episodi Podcast Correlati