Mr. Run and Jump - Atari 2600

La recensione di Mr. Run and Jump per Atari 2600!

Pro


Veloce, cattivo, coinvolgente e divertentissimo! Gira realmente su una macchina di 45 anni fa

Contro


Il flickering era magari inevitabile ma resta una cosa terribile Non per casual gamers

Il VCS è risorto, viva Atari! (di Starfox Mulder)

Tutta la libidine dell'inserire fisicamente la cartuccia + un comodo porta-cartuccia a misura.

Mr. Run and Jump è il protagonista del gioco Mr. Run and Jump e fin qui nulla di nuovo. 
Abbiamo visto in passato un’infinità di protagonisti che davano pure il titolo al gioco ma stavolta c’è una piccola differenza. 
È palese che all’anagrafe sto tizio non abbia scritto Mr. Run and Jump sulla carta d’identità, si tratta sostanzialmente di un nickname riferito a ciò che sa fare meglio e io lo trovo eccellente come modo per presentarsi. 
Immaginate un mondo in cui il/la/lo presidente del consiglio si chiamasse “Signora vittimismo e scarica barile” o il direttore de Il Giornale “Signor servilismo e incolpare gli immigrati”, non vi sembrerebbe tutto migliore?
Per altro il nostro eroe ha così schivato un ben più infido rischio, ossia quello di essere nominato in base al suo aspetto fisico. 
Una pratica terribile il bodyshaming che lo avrebbe rischiato di nominare Testa di C…ono. 
Siccome del politically correct, passati i 40, non me ne frega più niente, da adesso in poi il nostro impavido verrà quindi da me chiamato con l’acronimo TdC. 
SIGLA!

TRAMA

TdC ha un cane di nome Leap che decide di sua iniziativa di dirigersi verso Dark Realm (che non è un ambiente generico ma proprio un comune in provincia di Rimini) e TdC lo deve fermare a tutti i costi. Dark Realm appare come uno splendido posto apparentemente, c’è l’amore libero e nessuno ti rompe le palle se non hai un matrimonio tradizionale o se il tuo compagno ci prova con le colleghe in fuori onda, eppure riserva delle terribili insidie: il 5G non arriva! 
TdC è preoccupatissimo che Leap possa uscire da tutti i social e ricominciare ad avere una vita vera quindi cerca di intercettarlo facendo ciò che sa fare meglio: correre e saltare.

TdC e Leap

GAMEPLAY

È un gioco per Atari 2600 e per quei due che non sanno cosa questo significhi riassumo in: joystick e singolo tasto. 
Che gli fai fare a ste 8 direzioni e un tasto azione in un platform? Bravi. 
TdC corre sempre quindi dedichiamo il pulsantone rosso al salto e con la levetta ci si muove.
La forza del gioco sta chiaramente nell’essere un gioco rilasciato nel 2023 (su progetto originale di John Mikula), quindi capace di raccogliere decenni di game design e infilarli in una cartuccia per un sistema di oltre 45 anni fa. 
Quindi? Veloce, cattivo, coinvolgente e divertentissimo!

Primo livello = Tutorial

Lo potete giocare sul 2600, il 2600+ o il 7800, gira bene ovunque (a dispetto di qualche distorsione grafica dato che la cartuccia è NTSC, non PAL) e lo potete fare tutti tutti. 
Parte facile, ve lo giuro, il primo livello è praticamente un tutorial.
Dal secondo però le cose iniziano piano piano a farsi serie e lì tocca utilizzare il più classico dei metodi per aver la meglio sui videogiochi che contano: trial and error.

Sì, esiste anche la versione per hardware moderni ed è il seguito diretto (sotto anfetamine)

GRAFICA E SONORO

TdC ha le sue belle animazioni, i nemici meno e soprattutto soffrono del terribile (ma tutt’altro che ignoto) flickering quando sono in tanti sullo schermo. 
Dal momento che la potenza grafica non è mai andata di pari passo col VCS qui si è puntato tutto sulla fluidità e gente: è perfetta. 
Non avendo un chip nel cervello che mi permette di contare gli fps non starò a spararvi un “va a 60 wooooow!!!1!!” ma posso garantirvi che non esistono rallentamenti o altro. 
Grazie al C.? Sì!

Sul fronte sonoro poco da dire: effetti validi e nessuna musica, tranne durante l’avvio del gioco.

Dal secondo stage si inizia a morire

LONGEVITÀ

Incredibile ma vero: questo è uno dei punti di forza del cartuccione!
Certo, il gameplay resta la vera ragione per cui giocarci ancora e ancora ma il fatto che presenti 6 mondi (80 schermate) di progressiva difficoltà crescente e che sia una bella impresa portarlo a termine non va per nulla sottovalutato. Come nei migliori titoli: siete voi che dovete diventare bravi, non esistono scorciatoie!
In compenso c’è un principio di ri-giocabilità altissimo, dovuto al fatto che inizierete con 25.000 punti e da lì si andrà scalando ogni:
- secondo di gioco (-1 punto)
- volta che morirete (-100 punti)
Morire comporta il ricominciare il livello dall’inizio ma non temete: arrivare a 0 punti non comporta la fine del gioco, potete continuare a provare ancora e ancora finché non ne potrete proprio più; in compenso avrete già chiara un’idea del punteggio finale.
Terminato il gioco? Beh, si ricomincia, puntando a fare meno schifo o addirittura al 1CC.

Dal terzo si muore tanto

REPERIBILITÀ/COME CACCHIO CI GIOCO

Mai (come in questo caso) sto paragrafo è stato più inutile, ma siccome è tutta la vita che spero di scriverlo in una mia recensione ve lo dico: è ovunque, pure su Amazon!

Da quarto in poi non ve ne sto manco a parlare

CONCLUSIONE

Mr Run and Jump è un condensato di esperienze. Decenni di platform apparsi su tutte le console o i computer + un’esperienza enorme sugli homebrew hanno permesso a Mikula di tirar fuori dal cappello un gioco che entusiasmerà enormemente gli amanti del VCS e saprebbe intrattenere anche i giocatori moderni. Questi ultimi comunque dovrebbero probabilmente orientarsi più verso il suo seguito (stesso nome ma grafica più figa, lo trovate su Steam, Marketplace, Epic Games, Nintendo Store, ecc..).
Il più grande merito di Mr Run and Jump comunque resta quello di far sperare che questo trend continui e che la nuova console di Atari riceva sempre più titoli di livelli, recuperabili direttamente dal signor Bezos.


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