La Recensione Di
Returnal

Housemarque ci regala la prima IP PS5: Returnal. Sarai in grado di rompere il cerchio in un pianeta alieno in continuo mutamento?

Data di Uscita
  • 30 aprile 2021
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Pro


Roguelite + Action + TPS: un cocktail esplosivo e speso divinamente Meno frustrante rispetto ad altri giochi del suo genere
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Returnal: il capolavoro di Housemarque per PS5

Finalmente, dopo circa sei mesi dall'uscita dell'irreperibile console PlayStation 5, l'azienda finlandese Housemarque ha rilasciato la prima vera intellectual property di Sony su next-gen: Returnal. Un titolo sopraffino che permea una matrice roguelike con un solido strato action-tps. Negli ultimi anni il panorama videoludico (soprattutto quello indie) è costellato da titoli del genere roguelike e roguelite, generalmente per poter favorire il riuso di poche solide meccaniche massimizzando gli sforzi sul design a monte del videogioco. Qui invece risulta una mera scelta stilistica dal momento che ogni aspetto è stato curato nei minimi particolari. Returnal è a dir poco strepitoso, ammaliante e capace di intrattenere per svariate ore grazie alla sua trama ricca di suspance e l'affinato gameplay.  Nei titoli roguelike il percorso fino alla destinazione è cangiante e conta sulla generazione procedurale di stanze sequenziali. Ogni stanza è costruita a partire da un ampio insieme ben definito di location e viene “riempita” con nemici, oggetti ed altri elementi in maniera pseudocasuale. Inevitabilmente capita di ritrovarsi in stanze aventi mappe già viste, nemici già affrontati e oggetti già noti: tuttavia la bellezza sta nel non sapere a priori a cosa si andrà incontro, fornendo al giocatore un'esperienza “diversa” ad ogni ciclo esplorativo. Ecco, questa era la descrizione del genere, mentre Returnal eleva il tutto all'ennesima potenza.

Come funziona qui?

In Hades devi scappare dagli inferi, in Dead Cells evadere da un'isola, ma qui la trama è megagalattica. E lo è nel vero senso della parola perché la protagonista è un'astronauta di nome Selene che vira per il pianeta Atropo e vive un traumatico schianto che distrugge la sua nave Helios. Da lì, prova ad esplorare l'ambiente circostante scontrandosi con altre forme di vita, cercando di comprendere la natura del posto e soprattutto cosa le stia accadendo. L'anomalia che la protagonista riscontra è surreale: svariate volte, durante la ricerca della meta, si imbatte in cadaveri di sè stessa corredati da una registrazione vocale. Ascoltandole si apprende che la malcapitata sta rivivendo questo percorso più e più volte, morendo e ritentando in continuazione mossa dalla necessità di raggiungere e analizzare la fantomatica “white shadow”, l'ombra pallida. 

Ogni volta che Selene sperimenta la fuga tutto ciò che è stato raccolto e in generale tutti i risultati conseguiti andranno persi. Primi fra tutti gli oboliti, valuta attraverso la quale potrete acquistare strumenti per il match in corso. Vi sono solo pochissimi aspetti destinati a perdurare nelle successive run, uno tra questi è il miracoloso etere, una “super” valuta di gioco atta a purificare la malignità: alcuni forzieri e oggetti ne saranno intrisi, ma impiegare un certo ammontare di etere vi consentirà di acquisire il potenziamento senza incorrere in avarie della tuta. Quest'ultime sono davvero controproducenti: comportano effetti negativi che si riversano disastrosamente nel gameplay (rallentando i movimenti, o causando danni ad ogni oggetto acquisito o utilizzato, ecc.). Altri elementi che possono causare avarie sono i parassiti, esseri viventi autoctoni che risultano compatibili con la tuta di Selene, ma c'è di buono che possono fornire bonus aggiuntivi utili per il match una volta integrati. Potrete portarne fino a un massimo di cinque, d'altro canto meglio non abusarne. Starà a voi decidere quanti e quali raccogliere per agevolare i vostri scontri, è solo una questione di compromesso e di playstyle. L'arma di partenza di ogni match è una pistola, avrete la possibilità di sostituirla con altre soltanto se le trovate all'interno di forzieri o sconfiggendo nemici nelle stanze successive. Purtroppo il set di armi a disposizione nella fase iniziale del titolo non è molto vasto, ma è destinato ad ampliarsi percorrendo i vari scenari di gioco. Altro aspetto interessante sta nel fatto che l'utilizzo di un'arma ne aumenta il livello di competenza, il quale conferisce ulteriori bonus di danno o forme di attacco alternative (come ad esempio un colpo caricato).

Helios, la casa, il boss, la via…Helios, la casa, il boss…

Per ciò che concerne la strutturazione del percorso, in Returnal vi sono vie principali che portano all'obbiettivo di turno (spesso un add-on della tuta che vi consentirà di raggiungere zone precedentemente inaccessibili, oppure un boss di comprovata difficoltà) e vie secondarie, le quali invece consentono l'acquisizione o il ritrovamento di strumenti utili alla vostra run. Tra questi troviamo dei punti di fabbricazione dove potrete impiegare i vostri oboliti, delle sale di riposo in cui potrete recuperare e incrementare l'integrità della tuta e altri nemici da affrontare che potrebbero erogare oggetti molto utili. Alcune vie secondarie sono sigillate e saranno apribili esclusivamente mediante l'uso di chiavi atropiche, Infine, vi sono delle stanze speciali indicate in giallo e entrarci da luogo a un'intensa sfida in una stanza senza vie di fuga: potrete uscire solo una volta che avrete sconfitto le tre ondate di micidiali nemici, ma al compimento otterrete validissimi aiuti per il resto del match. Tra le varie stanze, ce n'è una in particolare in cui troverete una casa del XX secolo. A ogni boss sconfitto potrete partecipare a un “tour guidato” in prima persona all'interno dell'abitazione, apprendendo così qualche dettaglio in più sulla vita di Selene. Il resto delle stanze viene generato pseudo-casualmente; per quella che è la mia esperienza di gioco oserei dire che la generazione procedurale cerca di “venirci incontro” dando la possibilità di trovare, armi, oggetti e power-ups mirati a migliorare la nostra situazione attuale (ad esempio, se si è in fin di vita il gioco cercherà di disporre del silfio - l'oggetto curativo per eccellenza in Returnal - nelle stanze immediatamente successive). 

La sopravvivenza su Atropo

Ho apprezzato davvero tanto la possibilità di evitare i boss già sconfitti: una volta eliminati potrete rifarli quante volte vorrete, ma non sarete obbligati a passare da quel “sottopercorso” per accedere alle fasi successive della trama. Una scelta tecnicamente più che valida dal momento che rende il titolo meno monotono; inoltre il livello di difficoltà cresce smisuratamente e sarebbe davvero complicato (per me) completare una run con tutti i boss del caso senza mai morire! Se posso darvi dei suggerimenti, le migliori partite sono quelle in cui riuscite ad accedere ai seguenti modi per agevolare il vostro percorso:

  • impiegando etere con il ricostruttore per crearvi un checkpoint nel bel mezzo della run corrente;
  • comprando statuine dell'astronauta per poter respawnare post mortem;
  • acquistando le fiale di silfio piccole e grandi per potersi curare nei momenti concitati;
  • acquisendo le resine di silfio per aumentare la percentuale di vita a vostra disposizione;
  • fabbricando alcuni power-up che aumentano la protezione della tuta;
  • entrando in possesso di alcuni parassiti utili (ad esempio quello che consente di resuscitare una volta per poi distaccarsi).

Potrei andare molto oltre perché il titolo è ricco di altre meravigliose meccaniche, ma il mio scopo non è quello di snocciolarvi gli aspetti di gioco: a questo punto della lettura avete avuto appena un assaggio, un'infarinatura su quello che Returnal ha da offrirvi; veniamo adesso alle mie considerazioni in merito.

La fine del ciclo

Parto col dire che Housemarque ci sa davvero fare con il gameplay, il gioco ha un ritmo molto accattivante e riesce a mantenerti nel flow fino a trascinarti in un vero e proprio abisso intriso di mistero e inquietudine. Non farete altro che tartassare il vostro cervello di domande su cosa stia accadendo davanti ai vostri occhi e sul nesso tra un frame e l'altro di ogni cutscene. Entrerete in una stanza, studierete l'ambiente alla velocità della luce per ricondurlo ad uno già noto, dalla mappa darete un occhio a cosa c'è di potenzialmente utile in giro e dopodiché avanzerete più o meno cautamente in base alla vostra immediata disamina. Al momento dello spawn di nemici si va in tilt più totale: inizierete a muovervi, schivare e sparare all'impazzata; solo quando memorizzerete i pattern di attacco degli avversari tentacolari potrete vivere l'esperienza con maggior serenità.

Ad ogni modo, il titolo punta tutto sulla vostra abilità: in Returnal non serve sapere, serve saperci fare, soprattutto dal momento che la prossima stanza è a voi ignota e le condizioni di Selene sono critiche. La frenesia del combattimento mi ha ricordato Doom per sommi capi, anche qui occorre essere reattivi e recettivi tenendo in conto tutti i fattori del caso. Probabilmente, dal punto di vista del gameplay, questo costituisce il vero mordente del videogame in questione. Il gioco è di splendida fattura anche nella narrazione criptica e apparentemente confusionaria la quale vi lascerà costantemente interdetti e colmi di domande irrisolte, sarà proprio la vostra voglia di capirne di più che spianerà la strada alle vostre innumerevoli run. Ho vissuto svariati match catastrofici ma la soddisfazione nel raggiungere gli obbiettivi parziali è di gran lunga superiore alla frustrazione del momento.

L'unica nota di demerito non è intrinseca del gioco, piuttosto sarebbe da addurre alla gestione delle sue migliorie: una manciata di giorni dopo il day-one è stato rilasciato un aggiornamento che ha corrotto definitivamente i dati di salvataggio di alcuni malcapitati videogiocatori. Per fortuna, il giorno successivo è stato prontamente rilasciato un secondo update che ha risolto la suddetta ed altre problematiche annesse, ma è innegabile che tale episodio abbia causato tremendi disagi e ciò non può che penalizzare Housemarque.

A prescindere da ciò, il titolo resta strabiliante, completo e più che articolato, pur non essendo amante del genere ne sono stato travolto e intrappolato. Il mio voto è quindi un 9 pieno, risultato esaustivo degli svariati aspetti positivi che permeano il titolo.


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