La Recensione Di
Gris

Il Nomada Studio spagnolo ha dipinto nella storia del gaming una tersa tavola di inestimabile valore seppur a basso costo: Gris.


Pro


Meccaniche platform innovative e divertenti Stile artistico acquerellato molto affascinante

Contro


Primo stage blando e quasi tediante Poco longevo
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La voce dell’arte

Il mondo intorno a lei inizia a sgretolarsi, la sua voce a disperdersi. Inizia così il difficile cammino di Gris, una ragazza nel suo abito mutaforma di nera tristezza. Per recuperare ciò che ha perso dovrà esplorare i ruderi della sua mente, templi e lande desolate di differenti gamme cromatiche in puro stile acquerellato. In questo platform (arricchito con elementi “atipici” di un puzzle game) sarete voi a guidare la giovane nel viaggio per ritrovare sé stessa, il suo canto e la sua variopinta realtà. Nomada Studio ha tolto la voce alla protagonista per poi donarla ad un’arte ineguagliabile e a dir poco affascinante.

Conquistare i colori richiede abilità

Lenire il dolore di Gris consta nel superare quattro macro-stage per una durata complessiva di circa otto ore di gameplay. Ad ogni livello otterrete un’abilità necessaria allo svolgimento delle fasi successive. Inoltre, ogni sezione del game world è permeata da una gradazione di colore specifica, probabilmente sintomo delle emozioni che l’adolescente sta tornando a percepire grazie al nostro intervento. Poiché il titolo è abbastanza breve eviterò di citarvi tutti i colori e le abilità che acquisirete, sappiate però che ambedue costituiscono un congruo riflesso dello stato d’animo della protagonista.

La musica dei colori

Le colonne sonore sono scarne per giusta scelta stilistica: a meno del rumore dei passi e di poche cutscene, difficilmente percepirete suoni, come a parer mio si confà ad un contesto introspettivo. Eppure, nei pochi momenti in cui partirà qualche breve ode musicale, rimarrete visibilmente esterrefatti, specialmente perché spesso è accompagnata da un cambio di colore dello scenario. Questo magico connubio di arte e musica costituisce un esaltante momento di rivelazione per voi quanto per la giovane Gris, potete gustarne un assaggio nel video sottostante.

Viaggio emotivo

Il titolo può risultare facile per vari aspetti, ma non per questo vi spingerà a staccare le mani dal gamepad. Non vi sono nemici di grossa entità e gli unici ostacoli che incontrerete saranno superabili con il minimo sforzo ed ingegno. Potrete muovervi liberamente nello scenario senza incorrere nel game over, al più sarete costretti a rinunciare a qualche collezionabile o a ripetere una piccola sequenza puzzle / platform. A meno del primo stage, in cui le vostre capacità sono limitate e lo scenario è privo di colore, la percezione che si ha del titolo è decisamente molto scorrevole e stimolante. Indipendentemente dalla difficoltà del gioco, sarà il look grafico a spronarvi fino al gran finale e riuscirà anche a farvi sentire la sua mancanza. La mia opinione è che il titolo non vuole essere un’avventura avvincente, articolata e ricca di avversità, ma piuttosto “un viaggio emotivo” in cui ricomporre la personalità della nostra eroina colore dopo colore, livello dopo livello.

A gran voce

Posso asserire con assoluta certezza che Gris è uno dei platform più incisivi degli ultimi dieci anni. La sua unicità si riflette in ogni sfaccettatura e scelta stilistica distinguendolo dai suoi coetanei quanto dai predecessori. La vena introspettiva, le ambientazioni acquerellate e la leggerezza del gameplay fanno di questo titolo un must-buy di classe. Unica nota di demerito che ho individuato è la brevità, aspetto tuttavia superabile a fronte del prezzo irrisorio. Ad ogni modo, non riesco a smettere di consigliarlo ad ogni gamer che incontro, il che mi fa intuire quanto profondamente mi abbia colpito. A ragion veduta, non posso esimermi dal premiare questo meraviglioso capolavoro con un 8.5. Il Nomada Studio spagnolo ha dipinto nella storia del gaming una tersa tavola di inestimabile valore seppur a basso costo: cosa aspettate ad aggiudicarvela?


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