La Recensione Di
Pokémon Violet

La prima avventura open world di Pokémon riuscirà a soddisfare le nostre aspettative? Probabilmente no...

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  • 18 novembre 2022
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Pro


Quei personaggi sono... Addirittura abbozzati? Un epilogo probabilmente scritto da Toby Fox La Teracristallizzazione offre grandi possibilità strategiche pur non essendo polarizzante

Contro


La fatica con cui ho cercato dei Pro Un gioco uscito in stato di Alpha Il competitivo ha di nuovo un'importante barriera di accesso
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Non avevo aspettative per la nona generazione di Pokémon.
Il primo gioco dei Pokémon “open world” sviluppato in 3 anni da metà team (l'altra metà impegnata nel “CAPOLAVORO” che è Leggende Arceus), uscito in un'annata in cui son stati rilasciati tre giochi del brand… Cosa potrebbe andare storto?!?

La risposta è, tristemente, tutto.

Da texture slavate ad un framerate che dire ballerino sarebbe un eufemismo fino a bug più o meno fastidiosi. Con che coraggio il gioco è stato rilasciato?

Avventurati nel primo gioco Pokémon “Open World”

Siccome sbattere le parole “open world” da Skyrim a questa parte aiuta a vendere copie, come poteva il franchise più redditizio al mondo esimersi dal cimentarsi nell'impresa?
Diciamolo, Pokémon per sua natura si offre parecchio all'approccio di esplorazione libera e sarebbe stato interessante permettere al giocatore di vivere la propria avventura facendosi guidare esclusivamente dalla propria curiosità… Eh, appunto, sarebbe stato. Come promesso nei trailer, una volta ottenuti Miraidon per Pokémon Violetto e Koraidon per Pokémon Scarlatto, dopo un interminabile prologo saremo catapultati alla volta dell'esplorazione del mondo Pokémon e potremo affrontare tre storie principali: Il cammino dei Campioni, il sentiero leggendario e il viale della polvere di stelle.

Il cammino dei Campioni altro non è che la solita sfida alle palestre, la vera novità sta nel sentiero leggendario che è… No niente, altro non è che la lotta contro i Pokémon Totem (Dominanti) di Sole e Luna che sostituirono le palestre in settima generazione… Ah però il viale della polvere di stelle ci permetterà di scoprire la storia del Team Star e lato gameplay è… No aspetta, è una sfida alle palestre con un Pokémon simile ai dominanti alla fine.  

Però in fondo la scelta di poter affrontare 18 palestre totali, ognuna col proprio tipo nell'ordine che si desidera ed in una mappa di gioco abbastanza grande che pulluli di specie interessanti da collezionare vale il prezzo del bigliett-
Come scusate?
Ah mi correggo subito.
Dalla regia mi assicurano non c'è level scaling, dunque sebbene la struttura open world e tecnicamente sarebbe possibile per chiunque affrontare la canonica “ultima palestra” come la nostra prima, questa sarà comunque di livello molto alto, risultando impossibile da conquistare (e anche dovesse essere conquistata, le seguenti saranno di livello infimo per il nostro team, risultando triviali).
Ed ecco che il primo open world di Pokémon, che fa della libertà di esplorazione il suo vessillo… In realtà è lineare…
Sia chiaro, si tratta sicuramente di un passo in avanti notevole rispetto ai corridoi Galariani di Spada e Scudo e i tour guidati di Sole e Luna ed è l'avventura più interessante da giocare dai tempi di Bianco e Nero.
Ma un annetto di sviluppo in più non avrebbe certo guastato…

Che disastro…

Game Freak non è mai stato uno studio campione di tecnica, il grosso del team dagli albori del gioco era formato da 2D artists e non hanno propriamente brillato nel salto al 3D…
Ecco, finalmente possiamo dire Pokémon ha raggiunto un nuovo standard per i suoi giochi. Negativo. Ovviamente.
Se ai mostriciattoli tascabili in Leggende Arceus mancava totalmente una direzione artistica in grado di sopperire alle mancanze grafiche (texture sgranate e pop up generali in mappa, peccati capitali di cui la stessa ottava generazione è colpevole), per Scarlatto e Violetto tocchiamo nuove vette di incompetenza e trasandatezza.
Quando un gioco cerca di mantenere stabili i propri fps, spesso utilizza macchinazioni come modelli low poly, riduzione della risoluzione per gli oggetti distanti e/o riduzione degli fps per gli stessi, aumentandoli man mano che il giocatore si avvicina per mantenere l'illusione di un mondo vero e vivo.
Pokémon Scarlatto e Violetto usano tutte questi trucchetti. 
Contemporaneamente. 
A breve se non brevissima distanza di rendering dal giocatore. Mostrando ogni sbavatura e fallendo a mantenere sia gli fps stabili, sia a mantenere l'illusione di un mondo vivo poc'anzi citata.
Texture slavate si mal sposano con quelle in alta definizione dei personaggi principali e dei Pokémon che incontreremo (a patto di avvicinarci abbastanza ad essi da ricevere la grazia di vedere il modello HD, si intende), aumentano la sensazione di avere davanti un prodotto non finito e rilasciato per banale avidità. 

Teracristallizzazione che passione

La nona generazione dei Pokémon porta con sé la sua ormai canonica “meccanica generazionale” per mantenere il gioco fresco senza stravolgerne le regole.
Cosa romperà definitivamente l'equilibrio del gioco questa volta? 
Game Freak, forse imparando dai mostri che erano le precedenti meccaniche (Mosse Z e Dynamax non ci mancherete troppo), pare aver imparato dai propri errori passati non creando un tasto di lancio di testate atomiche come in passato, ma una mossa tanto potente quanto poco invasiva.
La Teracristallizzazione altro non è che un cambio di tipologia per un Pokémon a vostra scelta in un (tera)tipo a vostra scelta. Può essere usata difensivamente per coprire una debolezza particolarmente svantaggiosa o aggressivamente per potenziare una tipologia già appartenente al vostro pezzo in gioco (in questo caso potenziando le mosse appartenenti al teratipo di quest'ultima, il tutto senza raggiungere mai l'effetto valanga che contraddistingueva un uso corretto di una Dynamax).
In particolare i capipalestra fungeranno da ottimo esempio delle potenzialità della teracristallizzazione, presentando sempre un Pokémon in grado di coprire le debolezze della propria squadra pur teracristallizzando nel teratipo di cui sono esperti. Sebbene sia possibile cambiare il teratipo dei nostri Pokémon preferiti, durante l'esplorazione vedremo spesso delle colonne di luce, alla base delle quali troveremo Raid teracrystal e incontri statici di pokémon teracristallizzati in natura e spesso di un teratipo “raro”, ovvero un teratipo diverso da qualsiasi tipologia di appartenenza del mostriciattolo che avremo davanti.

Una nota competitiva

Il VGC di Scarlatto e Violetto nella sua primissima serie si è presentato da subito vario e creativo.
La teracristallizazione ha permesso a Pokémon ingiocabili da tempo immemore di tornare a brillare (bentornato Hydreigon) e a Pokémon già potenti di divenire mostri senza appello. Ma era prevedibile.
Le lotte in formato doppio ora durano diversi turni, premiando spesso il giocatore con una pianificazione più attenta alle fasi avanzate della partita, cosa che personalmente ho apprezzato molto.
I nuovi Pokémon sono evidentemente stati pensati inoltre con il loro utilizzo competitivo in calce, attaccanti fisici e speciali hanno spesso una composizione di statistiche che mette in evidenza i loro punti forti e deboli, lasciando forse troppo intendere che utilizzo farne, tuttavia ciò non ha fermato la creatività dei giocatori.

Nota di demerito va tuttavia alla fruibilità di un comparto tanto curato (a tratti, dato che ad un mese dall'uscita dei giochi, il mio Torkoal viene ancora renderizzato low poly).
Se da X e Y in poi è diventato molto semplice ottenere una squadra competitiva con i mezzi a disposizione del giocatore in game, in Scarlatto e Violetto pare che Game Freak abbia fatto marcia indietro.
I dischi contenenti le mosse da insegnare alla nostra squadra tornano a rompersi dopo il loro utilizzo e l'accesso ai metodi più veloci di allenamento torna ad essere molto costoso, spingendomi a tornare ai tempi di Pokémon Bianco e Nero, ovvero “vigorstrumenti” e carta e penna, per competere.

Inoltre salutiamo definitivamente gli stadi pieni di gente di Galar per lottare in un piccolo ring nel cortile della nostra scuola.
Non un grande difetto, per carità… Ma se pensiamo al fatto che il titolo abbia abbandonato tutti i giochi di inquadrature mentre i giocatori pensano alla mossa da farsi, al pubblico e alle grandi animazioni per le mosse più particolari dei nostri Pokémon per non stare comunque al passo con ciò che accade a schermo, caricando alcuni dei nostri compagni e avversari come modelli low poly… Ecco che l'amarezza c'è.

Voto in pagella

Scarlatto e Violetto non è tutto da buttare.
Vedo del potenziale non espresso né sfruttato nei due titoli di nona generazione, in realtà, motivo per il quale la mia recensione suona molto più negativa di quanto non voglia essere.
A Paldea ho visto per la prima volta dopo tanto tempo dei personaggi scritti davvero nella serie di Pokémon, una storia semplice ma godibile, una colonna sonora molto carina come sempre ed un finale interessante (che ricorda lo stile di Toby Fox visto in Undertale e Deltarune in realtà, motivo per cui non mi sento di ascriverlo a Game Freak) che, ahimè, non basta a dare dignità al resto del prodotto.
Mi son divertito molto di più a Paldea che non a Galar e non ho problemi a dirlo, tuttavia l'immersione rotta costantemente da un framerate da prodotto in prima fase di beta testing e diversi altri glitch non mi permettono onestamente di dire “Posso consigliare questo gioco ai fan".
Spero venga messo a posto dalle patch promesse da Nintendo, motivo per cui ho tergiversato un po' a scrivere questa recensione, ma ad oggi la prima patch vera e propria ha dato la precedenza ad aggiustare il glitch della clonazione dei Pokémon. Priorità.

Scarlatto e Violetto ha mostrato delle potenzialità che per quanto riguarda il mio voto personale, allevia un'insufficienza che tuttavia merita per la faccia tosta dimostrata nell'uscire al pubblico senza la preparazione minima a giustificare la sua presenza sui nostri scaffali.
Sperando in un domani migliore, sempre meno convinto possa arrivare.. 


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