La Recensione Di
Michael Jackson's Moonwalker

Quando sei stanco dei giocatori della nazionale italiana allora non puoi far altro che rivolgerti al re del pop

Pro


I balletti sono pazzeschi Tutte le versioni hanno musiche incredibili Quanto cazzo è figo essere Michael Jackson?!

Contro


La versione arcade è un mangiamonete...
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Ci sono momenti della vita che rimarranno impressi nella nostra storia come macigni: il primo bacio, il giorno della patente, il primo Metal Gear abbattuto, la prima volta che vedi Michael Jackson ballare su uno schermo di un videogioco, etc… Sembrerà effettivamente strano ma, per gli anni 90, nessuna di queste cose era poi così assurda, pensate che addirittura SEGA sembrava un'azienda illuminata!

Cari miei amici sans frontières, questo è il mese di SEGA e, seppur possa sembrare abbastanza banale, ho deciso di portavi uno dei giochi che davvero mi fece brillare gli occhi quando ero ancora un infante: Michael Jackson's Moonwalker. Il buon Re del pop era in un periodo di grande sperimentazione e di cambiamento (anche fisico potremmo definire…) e decise così di tornare su un lungometraggio musicale per portare non solo la sua presenza di nuovo sul grande schermo ma anche per celebrare la sua vita artistica e l'album Bad (uno dei picchi dell'artista).
Nonostante a riguardarlo oggi faccia abbastanza sorridere, il film ebbe un buon successo nonostante si trattasse fondamentalmente di una serie di video musicali intervallati da scene cringe e sopra le righe, ma così andò ed in fondo in quegli anni andava anche bene.

Come vi abbiamo più volte raccontato durante la storia del nostro podcast, SEGA all'epoca era veramente in rampa di lancio e, anche grazie ad una serie di partnership veramente azzeccate, riuscì a portare dalla sua parte artisti e sportivi di primissimo livello. Venne proprio così l'idea di portare su arcade e su console casalinghe la trsposizione videoludica di Moonwalker.

SIGLA, AU'!

MA QUANTA DIFFERENZA!!

Partiamo da un presupposto: pensare di portare su arcade e su console casalinghe lo stesso tipo di titolo non passò mai per la testa della illuminata casa giapponese che quindi si spinse ben oltre realizzando un gioco arcade ed uno per le sue due console: Megadrive e Master System (in realtà uscirà anche su diversi home computer ma dedichiamoci alle sue release di spessore cortesemente…).

Le due versioni del gioco saranno decisamente diverse. Quella arcade vedrà il nostro protagonista muoversi in un ambiente isometrico con visuale dall'alto mentre le versioni casalinghe troveranno la loro sublimazione in una sorta di riproposizione in stile Shinobi, quindi il classico aspetto di un picchiaduro a scorrimento 2D.

La trama, però, segue fondamentalmente lo stesso canovaccio, ovvero quella del film, con lo scopo di salvare diversi bambini sparsi nei vari livelli. Andiamo però per gradi ed affrontiamo le due versioni in modo separato.

ARCADE

Qui dicevamo ci troviamo di fronte ad un beat em up isometrico in cui il nostro protagonista, ovvero Michael, dovrà farsi largo a suon di passetti di danza, attraverso tutta una serie di livelli man mano più complessi ed incasinati. Il nostro Re avrà come sua arma una specie di tocco magico che potrà essere utilizzato in tutte le direzioni per eliminare i vari nemici (potremo anche caricare il colpo per attacchi più potenti); questi non brilleranno certo di simpatia ma nemmeno di spessore videoludico, men che meno avranno varietà dato che tutti saranno palesemente ispirati al video di Smooth Criminal, ma si sa, sò ragazzi.

A creare un po' di varietà ci aiuterà una simpatica scimmietta che, se raccolta, trasformerà Michael nella sua versione robotizzata e super potente in grado di seminare il panico per le strade criminose del quartiere. In realtà capiremo ben presto che sarà solo un fantasioso escamotage che avverrà ogni volta poco prima dello scontro con il boss di fine livello.
In ogni livello troveremo bambini da salvare, spesso nascosti dietro muri di nemici, che in cambio ci doneranno un po' di salute o un punto balletto: premendo infatti il pulsante dedicato, si eclisseranno le luci e tutto ciò che c'è a schermo comincerà a ballare a ritmo con Michael a farla da padrone per qualche secondo; dopo questo lasso di tempo tutti i nemici saranno sconfitti e potremo proseguire.

Quello che più atterrisce della versione arcade è un livello di difficoltà decisamente elevato con una quantità di nemici a schermo spropositata che non farà altro che farci buttare giù monetine nel tentativo di vedere lo schema successivo (potrete anche affrontarlo in due con un Jackson rosso…); il gioco di per se non è nemmeno lungo quindi tutto sommato la questione è fattibile, ma purtroppo il voler a tutti i costi monetizzare lo rende veramente frustrante e poco vario.

Balla con me marrano!

VERSIONE CASALINGA

Dati i limiti tecnici delle console casalinghe e vista l'esperienza di SEGA con i giochi a scorrimento orizzontale, Moonwalker perde la sua visuale isometrica e diventa un 2D a tutti gli effetti. Se nella versione arcade non eravamo obbligati a salvare i vari bimbi sparsi nei livelli, qui invece rappresenteranno la condizione per concludere ogni singolo stage.

Nonostante si potrebbe pensare ad una versione ridotta del gioco orginale, le due versioni console non sfigurano affatto ed anzi, a dirla tutta, risultano molto ben caratterizzate sia su Master System che su Megadrive.

Anche qui tutte le mosse del mitologico Jackson saranno a vostra disposizione e saranno ancor meglio rappresentate rispetto all'arcade: ogni cosa che farete sarà un passo di danza e, nonostante la violenza che il gioco ci lascia immaginare di compiere, non sarà mai veramente estremo. Anche qui, tenendo premuto il tasto di attacco per qualche secondo, potremo fare in modo che tutto si cristallizzi e cominci a ballare con noi per poi sparire per sempre.

Come fai a non amare una tamarrata del genere?!

TECNICAMENTE PARLANDO

Facendo un raffronto tra le tre versioni testate dal vostro Snake sicuramente quella arcade ha molti più dettagli ed una profondità di colore ben definita ma devo ammettere che le controparti console non sfigurano affatto lasciandosi guardare molto volentieri; tra uno stage e l'altro avremo poi la possibilità di vedere alcune schermate di presentazione della missione successiva che faranno brillare gli occhi agli amanti del genere, con un Michael che farà il suo urlo caratteristico come sprone per quello che dovrete affrontare di lì a poco; per quanto riguarda i controlli la percezione di una certa scivolosità è abbastanza persistente ma in fondo non inficerà troppo la vostra esperienza di gioco; i comandi sono pochi e abbastanza intuitivi (c'è persino il modo per fare il moonwalker…) e, anche se non precisissimi, funzionali a quello che state facendo.

MUSICA MAESTRO

Tralasciando gli effetti sonori che spaziano dagli urletti di Michael Jackson ai bambini che salvati grideranno “MICHAEL” in maniera così fastidiosa da farvi pentire di averlo fatto, dove il gioco da il meglio di se, neanche a dirlo, è sulla parte sonora. Il titolo dispone di tutte le licenze musicali dell'artista ed ogni stage (nonostante il nostro protagonista non si cambi mai d'abito) avrà la sua colonna sonora dedicata; passare quindi dalla già citata Smooth Criminal a Beat it o Bad non potrà che far piacere a tutti coloro che hanno amato la musica di Michael Jackson. A questo bisogna aggiungere che, solo nelle versioni console, quando farete fare i balletti ai vostri nemici, il volume si alzerà per qualche secondo intonando proprio la canzone del livello che state affrontando.

Michael contro uno Steven Segal d'altri tempi!

DOVE E COME LO TROVO?!

Per quanto riguarda la versione arcade vi toccherà scaricare un MAME qualunque e trovare il gioco online ma, onestamente, non vi andrà molto bene nemmeno sulle console casalinghe dato che, per una questione di diritti, il gioco non è inserito in alcuna compilation e, per poterlo recuperare in versione fisica, ormai, dovrete spendere diverse decine di euro.

AT THE END OF THE TIME

Michael Jackson's Moonwalker rimane uno dei miei titoli imprescindibili di quegli anni, giocato poco in arcade ma letteralmente consumato sia su Megadrive che Master System, due versioni abbastanza differenti ma decisamente solide. Quasi impossbile non venire rapiti da un gioco così semplice ma allo stesso tempo complesso e, soprattutto, da una colonna sonora immortale.
Se non l'avete mai giocato fatelo ora, ne vale la pena. Snake over!

 


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