Benvenuti tra le Maschere dell'Inconscio
Il miglior modo per iniziare una recensione di un titolo così vasto e complesso è premettere che di Persona 5 ne contiamo due versioni: Persona 5, che si snoda attraverso un intero anno scolastico di un Liceo giapponese, e Persona 5 Royal, vero principe di questa recensione, che include due nuovi personaggi e un intero semestre aggiuntivo, se soddisfatte opportune condizioni di trama.
La vera novità di Persona 5 Royal? L'adattamento dei dialoghi in italiano, solo nei testi ovviamente e non nel doppiaggio, ma davvero un grande lavoro per Atlus e gli adattatori italiani; ad eccezione delle differenze evidenziate, le due versioni identiche.
Prigioniero del destino in un gioco iniquo
Impersoniamo il protagonista principale (Akira Kurusu nel manga, Ren Amamiya nell'anime, entrambi successivi al videogioco, ma universalmente Joker) che è stato condannato per aggressione dopo aver fermato un uomo che stava importunando una ragazza per strada. Viene messo in libertà vigilata e portato a Tokyo sotto il nuovo tutore, Sojiro Sakura, che lo ospiterà nell'hub di gioco, il Cafè Leblanc, in un vicolo vicino alla fermata della stazione diYongen-Jaya.
Joker è iscritto al secondo anno di una scuola superiore (Shujin Academy → dal giapponese “shujin” → “prigioniero”) dove farà la conoscenza dei fantastici comprimari che compongono il party, formato da adolescenti e… un gatto nero.
Il peso della vicenda non è immediatamente chiaro, complice anche una scelta stilistica molto accesa, oltre il Pop e il Neon ma, alcune visioni del protagonista, determinate frasi che passano durante i titoli di testa, fanno capire da subito che non si tratta di un semplice Slice of Life, ma una guerra per il destino del mondo!

Risveglia il tuo Persona!
La situazione si evolve il primo giorno di scuola del protagonista, quando al posto del liceo troviamo un castello medievale; nella più totale confusione Joker entra nel presunto castello insieme al compagno Ryuji ed entrambi vengono imprigionati niente meno che dal professore di educazione fisica, o almeno da una personalità che lo richiama molto.
Una voce incalza Joker, il quale per la prima volta squarcia il velo della sua personalità remissiva, accetta il suo “io” ribelle e liberatore, risvegliando Arsène, il suo Persona, garantendosi un'uscita rocambolesca dal castello.
Più avanti diverrà il capo dei “Ladri Fantasma di Cuori”, un'organizzazione di adolescenti in grado di smascherare i corrotti e i malvagi “risvegliando il loro cuore”, ovvero rubandogli quanto di più caro abbiano, l'oggetto del loro desiderio, quello che è custodito nel loro inconscio più profondo.
Scopriamo insieme le prime meccaniche di gioco: il combattimento a turni e le sue soluzioni di gameplay offrono dinamismo a un sistema di combattimento che nei JRPG ci risulta quanto mai stantìo e abusato.
In questo videogioco nulla risulta come “vecchio” o “già visto”, il combattimento si articola in diverse possibili opzioni: attacco corpo a corpo semplice, attacco con arma a distanza e le abilità dei nostri Persona a cui si accostano danni elementali, controllo dei nemici, supporto agli alleati e tutte le possibili combinazioni che Final Fantasy e Dragon Quest ci hanno abituato a digerire.
Meno immediato sarà per i giocatori che si avvicinano per la prima volta al genere, l'interfaccia a prima vista caotica (prerogativa dello stile esageratamente colorato e geometrico del gioco), i lunghi dialoghi e la mole di informazione scoraggeranno molti dei neofiti del genere. Il nostro consiglio è quello di non farvi abbattere da questi piccoli muri, sfondateli e vi troverete davanti una vera e propria perla.

Tutto qui? Si combatte e basta?
Certo che no! Le attività collaterali, ma a dir poco fondamentali per un corretto e agevole avanzamento della storia e dei personaggi, sono tante e variegate nella loro stessa natura, talmente ben costruite da necessitare ognuna di una sua corretta spiegazione. Pronti? Cominciamo!
- Social Stats: un diagramma “radar” ci indica le nostre competenze principali come la Perizia e la Conoscenza, incrementabili giocando ai videogiochi, leggendo libri, interagendo con gli altri personaggi nelle occasioni che il gioco mette a disposizione.
- Confidenti: i nostri cari comprimari e secondari sono tutti associati ad un arcano della Cabala, garantendoci abilità ad ogni livello di confidenza con il determinato personaggio.
- Metaverso: una Shibuya “alternativa”, modellata secondo una stazione dei treni e interamente procedurale consente ai Ladri Fantasma di risolvere i problemi degli abitanti di Shibuya in una sfilza di missioni secondarie che culminano tutte con l'eliminazione di un nemico potente.
- Sala giochi: un ambiente che si sbloccherà più avanti nel gioco e serve ad aumentare l'affinità del party, fondamentale nelle fasi più avanzate del gioco.
- Studiare: ehi, siete a scuola, non vi dimenticherete mica di studiare tra l'eliminazione di un cattivo e un altro.
L'elenco prosegue con mescolanze di persone e cose da fare in posti diversi che non vi annoieranno mai per tutto l'arco delle 50-60 ore necessarie a completare la trama principale.
Quanto mai fondamentale in questo gioco è la gestione del tempo, alcune attività saranno disponibili per tempi limitati e altre possono svolgersi solo in determinate fasce orarie e giorni precisi, come i turni a lavoro qualora voleste racimolare un po' di denaro per il gruppo. Inoltre ci teniamo a precisare che determinate linee di dialogo con i membri del party (oltre che una piccola sorpresa per ciascuno di essi) sono disponibili solo dopo aver massimizzato il grado di confidenza. La situazione poi si ripete nel semestre aggiuntivo introdotto in Royal, quando incontrare nuovamente tutti i Ladri Fantasma ci consentirà di assistere a nuove scene personali. Ma fate attenzione: qui il tempo per fare tutto sarà davvero limitato!
Però… che stile!
La cifra stilistica di Persona 5 Royal è elevatissima, sebbene inizialmente la scelta dei colori, del rosso intenso, dei motivi geometrici e repentini nel comparire a schermo possa mettere in difficoltà anche i più grandi giocatori di “osu!"; non appena l'occhio e il cervello mettono ordine sull'interfaccia, ci si ritrova letteralmente in un altro mondo: ciò che vediamo non stanca mai, la musica che accompagna ogni momento del gioco è sempre perfetta, non cede il fianco a contrasti di “intenzioni” con una colonna sonora che si rivela altisonante e solenne nelle fasi più alte del gioco e molto più spensierata e leggera, quasi malinconica nelle scene meno pesanti.
Ma se davvero vogliamo anticipare qualcosa che vi rimarrà in testa per intere settimane anche dopo aver finito il gioco è “Last Surprise”, la musica che accompagna quasi ogni combattimento, un funky rock che incalza ad ogni colpo e nei suoi ritornelli.
È un unico grande concerto che inizia al primo minuto di gioco e termina dopo i titoli di coda e non cala mai nella sua progressione, rivelandosi organico, mai banale o ripetitivo, sfruttando sapientemente basi mixate o arrangiate in accordo con i luoghi visitati e le situazioni proposte.

L'adattamento italiano è magistrale nelle traduzioni e nei dialoghi, nella resa “armonica” tra i vari personaggi dove ognuno è perfettamente riconoscibile nel suo modo di comunicare con gli altri, alternando profondità dei discorsi a scene divertenti e più spensierate, atte ad alleggerire il ritmo della narrazione, spesso impietosa nei confronti dei giocatori con una soglia di attenzione ai dialoghi più bassa.
Ah, non dimentichiamo le purtroppo poche scene animate che non gridano di certo al miracolo (non siamo al livello di Tales Of Arise di ufotable (di cui potete leggere la recensione cliccando qui) sebbene comunque di buon livello), ma sono un piacevole intermezzo dalle solite cutscene 3D fatte con il motore di gioco, dove denotiamo un' ottima regia, anche nelle inquadrature e soprattutto nella sceneggiatura, che svela a piccoli passi ogni membro del gruppo e sotto trama, intrecciando le vicende e mostrando finalmente il bandolo della matassa a due terzi della storia, dove tutto cambia, la posta si fa più alta ed emerge quanto abbiamo detto all'inizio, la sensazione che Joker sia vittima di un “gioco iniquo, con poche possibilità di vittoria”.
Royal o Vanilla?
La scelta per noi è ovvia: Royal! In questa versione vengono aggiunti due nuovi personaggi e la possibilità di stringere un legame con un personaggio che già esisteva nel Vanilla ma con cui si interagiva molto poco. Evitiamo di rivelarvi di chi si tratti per non fare spoiler, ma sappiate che se volete l'esperienza che il gioco promette di offrire, dovrete passare molto tempo con loro entro una certa data. E qui si apre una delle più grandi parentesi e forse il tallone d'Achille dell'intera esperienza videoludica: i finali multipli.
Possiamo accedere a sei finali diversi: dal finale cattivo, al finale buonissimo passando per il finale “degli sviluppatori”, ovvero la corretta prosecuzione degli eventi per come i creator l'hanno immaginata; il vero problema però è che non si ha modo di capire dove si vada a parare fino a che non ci si è arrivati. Questo comporta che voler scoprire i finali che abbiamo lasciato indietro significa rivivere l'intera avventura, modificando i rapporti intercorsi coi personaggi, sperando di raggiungere il bivio e prendere la soluzione alternativa, per godere di un nuovo finale.
Le azioni cardine che portano alla scelta di un binario piuttosto che un altro non sono leggibili, non si ha modo di capire se quella determinata scelta stia condizionando le successive 30 ore di gioco.
Se nei normali dialoghi le risposte di Joker hanno accezioni e significati diversi, a cui corrispondono risposte degli interlocutori diverse, nulla ci fa comprendere se quella precisa risposta abbia ripercussioni sulla trama.
Solo in un particolare caso il gioco ci avvisa quando le scelte successive rappresenteranno una ramificazione verso diversi finali, quindi il nostro consiglio è di salvare la partita in un nuovo slot in modo da poter eventualmente affrontare la route che non abbiamo intrapreso.
Aggiungiamo inoltre che tre di questi finali si ottengono solo avendo l'accesso al semestre aggiuntivo introdotto in Persona 5 Royal, accesso garantito solo se vantiamo un certo grado di confidenza (ovviamente entro una certa data) con i nuovi personaggi introdotti in questa versione. Il tutto è troppo sibillino e troppo lungo per spingere a ripetere tutto quanto da capo e godere di una nuova porzione di avventura aggiuntiva.

Risvegliate i vostri cuori!
Tiriamo le somme: tantissimi pregi, pochissimi i difetti, citiamo soltanto qualcosa che nei JRPG si vede all'ordine del giorno ma che in Persona 5 è piuttosto preponderante, ovvero il quantitativo quasi esasperante di dialoghi, tali da settare l'opzione “Automatico”, mollare il controller e stare lì a guardare i dialoghi che ci scorrono davanti. È capitato alcune volte addirittura di cenare per la durata di un intero dialogo, come se si vedesse la puntata di un anime. Un altro piccolo difetto è il tutorial effettivamente troppo lungo, parliamo di una quindicina di ore; sia chiaro, la storia avanza abbondantemente in queste 15 ore, viene mostrato il plot e le azioni ricorrenti che caratterizzano l'economia del gioco, ma viviamo il paradosso che 15 ore siano umanamente troppe per il tutorial e ragionevolmente poche per spiegare la mole di meccaniche nel gioco.
Nel complesso però è uno dei JRPG più completi e solidi di sempre, ha la lunghezza di Final Fantasy X, la solidità di una sceneggiatura come Dragon Quest, e il piglio stilistico della saga di Shin Megami Tensei (clicca qui per la recensione del suo quinto capitolo), di cui la saga di Persona è una costola. L'azione e lo stupore non mancano mai, una colonna sonora travolgente, una trama ben scritta e un combat system che non annoia mai (neanche dopo 160 ore, giuro!).
Speriamo che molti si possano avvicinare alla saga di Persona tramite la punta di diamante della saga, il magistrale Persona 5 Royal… noi abbiamo accettato la lettera di sfida dei Ladri Fantasma di Cuori… e voi?
