La Recensione Di
Demon's Souls

La recensione di Demon's Souls Remake, titolo di From Software presente nella line up della nuova Playstation 5

Data di Uscita
  • 12 novembre 2020
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Generi

Pro


Fedeltà all'originale Livello di sfida appagante Realizzazione tecnica

Contro


Level design di alcune aree Estremamente criptico in alcune meccaniche chiave Frustrante se non avvezzi al genere
Home Articoli Recensioni I Bit-elloni Retrogaming Piattaforme Generi Podcast Glossario Chi Siamo Contatti




Richiesto a gran voce da molti appassionati del genere, il rifacimento del primo vero Souls è diventato realtà grazie ai ragazzi di Bluepoint. Demon's Souls Remake diventa così uno dei titoli di lancio della nuova PlayStation 5. Il capolavoro originale di From Software e di Hidetaka Miyazaki si adatta alla next gen, con enormi miglioramenti tecnici ma lasciando invariata la brutalità della sfida. Lo sapete che morirete centinaia di volte vero?! Ma andiamo con ordine.

Non sarebbe un buon GDR se..

..all''inizio del gioco non avessimo la possibilità di editare il nostro alterego in ogni singolo aspetto. Demon's Souls Remake offre infatti un editor davvero completo col quale possiamo scolpire i tratti fisici del nostro personaggio e scegliere anche la sua 'origine' o estrazione. Tra le varie opzioni troviamo le tipiche classi tra cui ladro, mago, cavaliere, cacciatore e molte altre. Questa scelta influenzerà molto le nostre statistiche di partenza e di conseguenza tutto il resto del gioco. Scegliendo ad esempio la classe 'mago' avremo di partenza un elevato danno magico ma saremo carenti in forza fisica. Ciò influirà sulla scelta del nostro equipaggiamento e sullo sviluppo futuro del nostro eroe.

Un mondo in rovina

Re Allant ha pensato bene di risvegliare l'Antico e una fitta nebbia di morte e distruzione ha coperto tutta Boletaria. Come di consueto la lore di questo genere è piuttosto criptica e si dipanerà gradatamente attraverso sporadici dialoghi con NPC sparsi per il mondo di gioco. A tal proposito è bene sapere che il titolo presenta ben 5 aree esplorabili completamente diverse tra loro. Si va da ambientazioni gotiche a miniere sotterranee, da prigioni in rovina a paludi infestate da abomini e putrefazione. Uno degli aspetti a mio avviso più controversi di quest'opera è la poca chiarezza con la quale viene presentata la meccanica della tendency. In base all'andamento della nostra avventura e a ciò che ci succede o facciamo, la nostra tendenza varierà dal bianco puro al nero puro. Ciò comporterà l'accesso ad aree e boss opzionali ricche però di tesori inestimabili. La gestione della tendency non è affatto intuitiva e può richiedere più run o l'aiuto di altri player per essere variata. Tornando al discorso generale, ogni area presenta nemici specifici e un relativo livello di sfida. I nostri avversari avranno quindi dei punti di forza e dei punti deboli. Avere l'equipaggiamento giusto è fondamentale per poter raggiungere i boss di ogni singola area. In tal caso è bene esplorare con molta perizia ogni mappa poiché essa può celare anelli, armi o pezzi di armatura senza i quali faremmo molta più fatica nel proseguire.

Portami delle anime

Come tutti i soulslike, Demon's Souls Remake conserva la stessa identica meccanica di sviluppo del PG. Mano a mano che massacriamo demoni, mostri, o soldati nemici, accumuliamo anime convertibili in level up tramite un NPC del Nexus, l'hub di tutto il gioco. Questa è una delle feature più stimolanti di tutto il genere soulslike: risolvere il dilemma su quale statistica migliorare. Ogni level up porta con se un incremento della difesa fisica ma i parametri in gioco sono tanti e vari. Di fondamentale importanza sono anche infatti i punti ferita (la barra della vita, NDR), la stamina, l'intelligenza, la forza o la destrezza con le quali avremo o meno la possibilità di equipaggiare determinati item o armature. Questa è anche in sintesi una delle pecche del gioco, se giocando ci troviamo di fronte ad aree o boss troppo difficili non dovremo fare altro che farmare anime in modo da ripresentarci successivamente molto più forti di prima. Fate attenzione però (gli amanti del genere sanno già bene ciò che sto per dirvi) se venite uccisi tutte le anime che avrete accumulato andranno perse e rimarranno ad attendervi nel punto esatto in cui avete perso la vita. Se malauguratamente doveste morire nel tentativo di recuperarle allora le avreste perse per sempre e vi toccherà farmarle da capo. Quindi è sempre buona norma fare un salto al Nexus per spenderle nella vostra crescita, nell'acquisto di materiali, armi o in riparazioni.

Qualcuno ha detto Dungeons & Dragons?!

Le influenze di questo celebre gioco sono palpabili in Demon's Souls Remake così come negli altri capitoli dello stesso filone 'Souls'. Ciò che magari salta all'occhio per i veterani della serie è come in questa prima iterazione il level design non sia ispirato come in quelle successive. Yarnham era infatti un susseguirsi di scorciatoie e passaggi da aprire, in modo da poter raggiungere la boss fight nel minor tempo possibile. Qui purtroppo non è così, o almeno, non sempre. Ci troveremo quindi a dover percorrere il tragitto dall'Arcipietra (spawn point) al Boss varie volte finche non lo eliminiamo, solo allora guadagneremo il 'checkpoint' successivo. Ogni mappa di gioco è divisa a sua volta in 3-4 sotto-aree al termine di ognuna delle quali ci aspetta la già citata boss fight. Se nelle prime sottosezioni queste si presentano piuttosto abbordabili anche per i neofiti, proseguendo la musica cambia e sarà richiesta una tecnica e una coordinazione elevata per avere la meglio sui demoni più forti e feroci.

In conclusione

Demon's Souls Remake NON è un gioco per tutti. Se siete gamer occasionali o poco inclini ai livelli di sfida lasciate perdere, non fa per voi. Una cosa tuttavia va detta, è al contempo strana ma apprezzabile la scelta di Sony di arrivare sul mercato next-gen con un titolo di nicchia e per core-gamer come questo. Bluepoint ha fatto un lavoro a dir poco eccezionale e anche se la struttura del titolo mostra i segni dell'età, quest'opera è godibile, affascinante e appagante per occhi e spirito... forse un po' meno per il fegato! Il mio consiglio è quello di provarlo!