La Recensione Di
Biomutant

Un GDR open world con forti tematiche ambientali e un solido gameplay. Scoprite insieme a noi cosa Biomutant ha da offrire!

Data di Uscita
  • 25 maggio 2021
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Tematiche interessanti e profonde Profonda personalizzazione del PG... Ottimo doppiaggio in italiano....

Contro


Non introduce novità per il genere ... che non inficia tangibilmente il gameplay ...ma a volte ripetitivo e invadente
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Biomutant è l'opera prima del piccolo studio svedese Experiment 101, fondato da ex membri degli Avalanche Studios (gli stessi di Just Cause, per intenderci), e che in tutto contava appena 20 elementi al momento dell'uscita del gioco. Giunto sugli scaffali a metà 2021 per PC e per la scorsa generazione di console, circa un anno dopo è stato reso disponibile per la current gen e ad occuparsi della pubblicazione ci ha pensato THQ Nordic. Le aspettative, subito dopo la sua presentazione, erano davvero alte, ma qualcosa purtroppo non deve essere andato secondo i piani. Scopriamo ora insieme perché.

Greta Thumberg would be proud

Quello che abbiamo dinanzi è un GDR in terza persona che ci pone nei panni di un piccolo mammifero figlio di un passato doloroso e che vive in un mondo in rovina a causa delle malefatte di chi per anni ha inquinato il pianeta. I disastri ambientali causati dalla spietata Toxanol Corporation hanno infatti dato il via a pesanti mutazioni genetiche nella fauna e creato quello che ora impareremo a conoscere come il Nuovomondo. Ahimè i guai non finiscono qui, l'Albero della Vita, pianta simbolo della forza e della resilienza della natura, è in grave pericolo: le sue radici sono minacciate da 6 spaventose creature dette Mangiamondo che, qualora riuscissero nel loro intento, porrebbero fine alla vita sulla Terra. La mappa di Biomutant ci proietta quindi in un mondo in agonia ma dove saremo comunque liberi di girovagare per ore e imbatterci in un'ampia varietà di ambienti e creature. Queste ultime saranno divise in sei tribù in continua lotta tra loro. Starà quindi a noi intessere alleanze con le une o con le altre, assecondando quelle che sono le rispettive ambizioni. Quello che ci troviamo difronte è un titolo che pone molta enfasi sulle tematiche ambientali, tema che oggi dovrebbe essere caro a chiunque abbia un po' di buonsenso.

Il procione definitivo!

Biomutant presenta ad inizio game ben 6 specie tra le quali scegliere, ognuna con statistiche differenti e che impattano parametri quali vitalità, agilità, forza, intelligenza, carisma e fortuna. Successivamente ci verrà chiesto di scegliere una classe di combattimento e di ultimare l'editing del nostro alter-ego. Tutto ciò  purtroppo non influenzerà profondamente il nostro comportamento sul campo di battaglia poiché l'acquisizione di punti esperienza darà modo di rimodellare ogni singolo aspetto del nostro procione, andando così a rendere piuttosto superflue le scelte effettuate durante le fasi iniziali. Questo snaturare la concezione ruolistica del gioco è sicuramente il suo difetto più grosso dato che verso l'endgame ci troveremo tra le mani un essere con davvero pochi punti deboli e in grado di padroneggiare alla perfezione ogni genere di attacco. A proposito di questi ultimi, come in ogni buon GDR che si rispetti, anche qui viene posta particolare attenzione agli attacchi elementali, in grado di accentuare e colpire le vulnerabilità dei nostri avversari. Lo sviluppo di tali abilità, sia attive che passive, così come l'apprendimento di poteri psionici è associato all'impiego dei punti PSI e Bio nello skilltree  del gioco.

Ehi tu, cosa pensi di fare!?

Like a rolling stone!

il gameplay di Biomutant risulta essere estremamente immediato ed accessibile sebbene purtroppo non introduca grandi novità né al genere dei GDR né a quello action. Dopo un breve tutorial sulle basi del Wung-Fu (lo stile di combattimento del gioco) avremo quindi ben compreso come schivare gli attacchi dei nemici e come pararli, come attaccare dalla distanza o in melee. È inoltre chiaro sin da subito che rimanere sempre in movimento è un ottimo stratagemma per aver la meglio negli scontri, specialmente quando il numero di nemici a schermo è elevato. Una volta che essi saranno sconfitti dovrà essere nostra premura ispezionare i corpi esanimi in cerca di consumabili (ce ne sono davvero troppi) utili a personalizzare il nostra avatar, recuperare salute e persino craftare nuove armi. Le opzioni di dialogo a scelta multipla, enigmi stimolanti e persino l'inserimento di una meccanica simil “Karma” non riescono a conferire a Biomutant una profondità degna di un gioco di ruolo moderno. 

Into the wild

Biomutant rappresenta senza alcun dubbio una valida porta d'accesso per chiunque voglia approcciarsi al genere dei giochi di ruolo di stampo occidentale. Qui potremo infatti ritrovare tutti i caratteri distintivi tipici del genere in una “salsa” che risulta essere accessibile e godibile anche per i neofiti. La tematica ambientale e le diverse strade che la storia può prendere in base alle nostre decisioni costituiscono un ulteriore bonus nella valutazione finale. Tuttavia una natura ruolistica che tende a disperdersi e un gameplay privo di innovazione portano il voto finale a poco più di una bella sufficienza. Un vero peccato viste le interessanti premesse iniziali.

 


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