La Recensione Di
Resident Evil 2

Si ritorna a Raccoon City, nell'orrore per eccellenza e, questa volta, in grafica finalmente moderna. Resident Evil 2 signore e signori!

Data di Uscita
  • 25 gennaio 2019
Pubblicato Da
Sviluppato Da
Piattaforme
Giocato Su
Generi

Pro


Atmosfera stratosferica Il giusto mix tra horror ed azione Tecnicamente rasenta la perfezione

Contro


Spesso cheap con le situazioni Ada continua ad avere i tacchi...
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Siamo nel 1998, il mondo ha conosciuto pochi anni prima l'orrore di Resident Evil, con i suoi zombie e le sue creature spaventosamente evocative, con la sua voglia di stupire e spaventare; fu così che Capcom, inizialmente diffidente verso il suo stesso prodotto, decise di portare sulle nostre console e su PC il seguito tanto atteso: due storie parallele, due personaggi carismatici, un poliziotto che avremmo avuto modo di amare di nome Leon, e la sorella di Chris Redfield, Claire, già protagonista del primo capitolo.

Quello che stupiva di Resident Evil 2 era la sua capacità di raccontare a suo modo una storia credibile, fatta di colpi di scena, voltafaccia, mostri e mostruosità ancora più orribili dei nemici stessi: la cattiveria della Umbrella Corporation capace di distillare un virus mortale in grado di trasformare le persone in morti viventi da vendere al miglior offerente. Questo era, e rimane, uno dei migliori titoli della saga senza ombra di dubbio.

Fu così che, nel 2019, a 21 anni dalla pubblicazione del capitolo originale, fu la stessa Capcom a spiazzare tutti portando sulle nostre console il remake di questo capostipite.

Si torna a Raccoon City

Le vicende di questo remake rimangono fondamentalmente immutate, con le due storie che vanno ad intrecciarsi e che daranno origine ai vari finali che il gioco ci mette a disposizione. Leon è un componente della S.W.A.T. che avrebbe dovuto prendere servizio nella centrale di polizia della città, mentre Claire decide di recarsi a Raccoon City per trovare suo fratello Chris di cui ha perso le tracce da qualche tempo. Entrambi si ritroveranno in un orrore senza precedenti e di cui, francamente, non sono in grado di occuparsi.

La scelta iniziale ci porterà quindi a scegliere quale delle due storie portare avanti per prima, con relative differenze a livello di finali e di scelte puramente narrative; ognuno dei due avrà poi un compagno ad affiancarlo durante l'avventura: Leon troverà la seducente Ada Wong, agente segreto in cerca anche lei del Virus T, mentre Claire dovrà prendersi cura della piccola Sherry Birkin, figlia di due scienziati della Umbrella.
Durante l'avventura potremo, per brevi momenti sia chiaro, prendere il controllo di questi personaggi secondari per compiere missioni in cui i protagonisti, storditi o semplicemente troppo grandi, non potranno farla da padrone.

Sì ok, ma anche meno

Vai di tecnica

Il punto focale però di questo remake (ci occuperemo di fornirvi nel prossimo futuro della recensione integrale del titolo originale) è sull'aspetto tecnico. Capcom ha messo a punto nel 2014 il suo motore proprietario, il famigerato RE Engine. Sebbene il motore grafico fosse stato appositamente sviluppato per Resident Evil 7, questo si è dimostrato così flessibile da spingere la casa giapponese ad utilizzarlo anche per i vari remake. Diciamolo subito, non poteva esserci scelta più azzeccata.

Resident Evil 2 Remake, infatti, abbandona completamente i tank controls e dona una libertà di azione al giocatore mai vista prima. Si tratta fondamentalmente di uno shooter in terza persona con visuale dalla spalla (che ricorda l'originale Resident Evil 4) che ben si sposa con la matrice action del gioco.
Le ambientazioni sono state riprodotte completamente in tre dimensioni rispettando comunque le location originali; in questo, infatti, la centrale di polizia, centro nevralgico delle vicende del titolo, si riscopre in tutta la sua maestosità e complessità, con elementi barocchi ed altri a richiamo di un mondo quasi post-apocalittico.

Rimane lì in bella mostra un altro dei punti di forza di qualunque survival horror: l'inventario. Saremo molto spesso costretti a giocare d'astuzia e di rinunce per poter portare con noi tutti gli oggetti che necessitiamo nei pochissimi slot che il nostro zainetto ci permette di utilizzare. Durante il gioco avremo modo di espanderlo ma, in ogni caso, non sarà mai sufficiente costringendoci ad un costante backtracking per poter recuperare tutto ciò che ci siamo lasciati indietro.
Ad aiutarci avremo sempre le cosiddette zone franche dove troveremo la coppia suprema: macchina da scrivere per salvare (ma qui senza rulli di inchiostro) e baule per riorganizzare le nostre preziose risorse.
Viene da sé che, dato che il gioco conteggia anche il numero dei salvataggi effettuati ed il tempo impiegato, alla fine della run riceveremo un voto che ci sbloccherà, o meno, alcuni bonus come armi più potenti o oggetti utili ad una risoluzione più veloce della nostra prossima avventura.

Anche gli enigmi, seppur molto simili alla versione originale, hanno subito un restyling che, ammettiamolo, ne ha spesso semplificato la risoluzione. Con questo Resident Evil 2 rimane comunque un gioco complesso, soprattutto alla difficoltà massima, ma, se siete un minimo scafati nel genere, i vostri game over si potranno contare sulle dita di una mano.

Gli effetti di luce e di atmosfera sono da brividi

Qualcosa che non va

Seppur stiamo parlando di una specie di capolavoro del genere sia nella versione originale che, e soprattutto, in questa nuova veste, i difetti ci sono e vanno, in tutta onestà, evidenziati: l'atmosfera horror viene ben presto sopravanzata da un po' di apatia dato che le situazioni si andranno a ripetere spesso e la volontà di spaventare scompare quasi totalmente; tante saranno le scelte cheap in cui appariranno mostri in location già ampiamente esplorate e ripulite (le finestre sono un escamotage per farci sprecare munizioni veramente deprecabile); ed infine il Tyrant, ovvero il super mutante che ci darà la caccia per tutta l'avventura, sarà solamente un intralcio che di spaventoso ha solo il soprabito.

Un difetto bonus è rappresentato dall'abbigliamento di Ada: va bene tutto, sei bella, accattivante e seducente, ma spiega bene ai giocatori perché porti i tacchi, credo ne saranno sicuramente curiosi.

Capolavoro annunciato

Resident Evil 2 Remake rimane un titolo di una solidità disarmante, che tecnicamente risplende di luce propria e non perde un colpo nemmeno nelle situazioni più concitate; alcuni dei suoi difetti sono una diretta conseguenza del non voler stravolgere il concept originale e, seppur alcune meccaniche risultino datate, noi gli vorremo bene ugualmente.
Quello che quindi non posso fare a meno di fare è consigliare a tutti gli amanti dei survival horror di imbracciare il pad ancora una volta per poter tornare, di nuovo, a Raccoon City, è un viaggio probabilmente di sola andata, ma ne vale sicuramente ed assolutamente la pena.


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