Dopo due anni di attesa ho finalmente potuto giocare questo titolo, sviluppato da Elf Games (già creatori del simpaticissimo Little Briar Rose) e Luna2 Studio, con la direzione artistica affidata alla disegnatrice e Youtuber Fraffrog. Già dalla demo di questo grazioso punta e clicca mi avevano colpita lo stile grafico e le meccaniche di gioco e queste prime impressioni hanno trovato conferma una volta completata l'avventura.
Un villaggio circondato da un alone di mistero
La storia narrata è ambientata a Silentown, un piccolo villaggio basato su rigide regole e divieti ed è proprio qui che abita la protagonista del gioco, Lucy, insieme ai suoi genitori e al suo gatto pasticcione. Un mistero aleggia su questo villaggio apparentemente tranquillo: di tanto in tanto qualche abitante scompare per non fare più ritorno e l'unica spiegazione fornita è che sia stato preso dalla foresta che circonda il villaggio (e nella quale agli abitanti è proibito inoltrarsi). Con l'avanzare del gioco e degli eventi, la protagonista decide di prendere in mano la situazione e di cominciare ad indagare in prima persona per fare luce su questa oscurità che attanaglia il posto in cui vive, nella speranza di riportare a Silentown tutte le persone scomparse in quella foresta che di notte diventa culla di ruggiti e ululati terrificanti.
Il potere della musica
Sin dai primi momenti del gioco sarà mostrata la netta differenza tra i due genitori di Lucy: il papà molto più inquadrato e rispettoso delle regole ferree del villaggio, la mamma con una mente molto più aperta. Sarà proprio quest'ultima ad insegnare a Lucy a cantare: durante le varie fasi esplorative, infatti, sarà possibile cogliere delle note musicali provenienti da alcuni oggetti e tali note andranno a comporre i canti che Lucy potrà intonare per risolvere alcuni enigmi. I canti sono quattro in totale, composti da tre note ciascuno, ed ognuno di essi darà la possibilità di scoprire qualcosa in più sul mondo che ci circonda, come ad esempio scoprire i pensieri o i ricordi di un abitante. La scoperta non è però sempre immediata: talvolta, infatti, il pensiero o il ricordo in questione potrebbero essere danneggiati e questo ci costringerà a risolvere dei puzzle (uno diverso per ogni canto) per poterli riparare. Durante l'avventura sarà possibile interagire con oggetti, animali e persone per ottenere informazioni utili al progresso della storia oppure per ottenere note musicali o stickers da aggiungere al diario di Lucy. Gli enigmi diventano via via sempre più complessi (ma mai troppo complicati) e determineranno la durata del gioco (io ne ho impiegate 6 in totale). Proprio come in Monkey Island, sarà necessario aguzzare l'ingegno e capire quali oggetti servono per risolvere un dato enigma o in che modo è necessario combinare tra di loro una coppia di oggetti per poter proseguire.
Il mio consiglio è quello di interagire spesso con oggetti o persone che in un primo momento non sembravano essere di alcuna utilità.
L'immersività si scontra con la ripetitività
Il gioco scorre in maniera molto gradevole, accompagnato da una colonna sonora e da rumori ambientali che rendono l'esperienza alquanto immersiva. Le ambientazioni sono molto curate e restituiscono la sensazione di trovarsi all'interno di un libro di favole, così come la musica e la narrazione. Ci tengo, però, a sottolineare un aspetto importante: l'avventura ha quattro diversi finali, determinati dalla scelta finale che il giocatore è portato a prendere e questo si scontra con quello che forse è l'unico difetto che mi sento di attribuire a questo gioco: al termine dell'avventura non sarà possibile riprendere il gioco dal salvataggio che precede il finale, in modo tale da cambiare la scelta e scoprire gli altri diversi epiloghi, ma saremo costretti a ricominciare il gioco dall'inizio, a risolvere nuovamente gli stessi enigmi (di cui ormai già conosceremo la soluzione) e le stesse situazioni solo per arrivare a quel bivio finale. Sicuramente il gioco ha una durata che consente di poter dedicare tempo ad una seconda run e magari si ha modo di raccogliere collezionabili eventualmente sfuggiti durante la prima, però la ripetitività degli enigmi e dell'intera storia potrebbe scoraggiare non pochi giocatori.
Il voto finale
Children of Silentown ha ripagato pienamente le mie aspettative. La storia e gli eventi mi hanno invogliata a giocarlo tutto d'un fiato, curiosa di saperne di più su questo villaggio e sugli abitanti che lo popolano. Gli enigmi sono ben strutturati e presentano il giusto grado di sfida (non sono troppo semplici, ma vi assicuro che non sarete spinti a praticare il lancio del controller - o della tastiera-). Un grande “bravi” ai ragazzi di Elf Games e Luna2 Studio: vi meritate un bell'8 in pagella!